Buoni come il pane

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di PATRIZIA FERRANDO

Un recente studio afferma che l’abitudine di molti ristoratori che fanno subito portare in tavola il cestino del pane, non sarebbe gesto di accoglienza, ma trucco per spingere a consumare di più, dal momento che mangiare carboidrati a stomaco vuoto stimolerebbe l’appetito. In ogni caso, difficilmente si resiste alla fragranza dell’arte bianca, magari completata da focacce e grissini. Un tempo il pane era la base alimentare di ogni pasto; oggi viene posto in tavola come accompagnamento alle portate principali, tanto che, per il galateo, non dovrebbe essere toccato o portato prima di esse. La forma poi del pane denotava lo status sociale: filoni e pagnotte di farina rustica per contadini e popolo cotte settimanalmente e affettati di volta in volta; panini singoli di farine bianche raffinate e cotti quotidianamente per la nobiltà, posti individualmente accanto a ogni piatto. Oggi questa differenza non esiste più, restano alcuni consigli che è opportuno conoscere sul servizio. Pagnotte e filoni arrivano già tagliati, il tutto viene messo in appositi cestini o sui piattini pane posti in alto a sinistra di ciascun commensale. In mancanza del piattino pane si pone sempre a sinistra al di sopra delle forchette, direttamente sulla tovaglia; per situazioni formali è consigliabile l’utilizzo di panini monoporzione. I piattini possono essere sostituiti con alcuni escamotage: sacchettini in carta alimentare a cui risvoltare il bordo superiore, ciotoline in legno o ceramica, scatoline in cartoncino, una foglia (rigorosamente lavata) o altre trovate moderatamente creative. Come si mangia il pane? Non si taglia mai con il coltello a tavola. Si spezza con le dita creando bocconcini da portare alla bocca, azione da fare sul piattino del pane o sul proprio piatto evitando di sbriciolare la tovaglia. Da un cestino centrale ci si serve ponendolo direttamente sulla tovaglia a sinistra in alto o sull’apposito piattino. Il pane non si addenta e nemmeno i grissini. La porzione di pane non andrebbe mai avanzata. Burro e formaggi consumati col pane non vanno spalmati, si appoggia il pezzetto sul crostino per poi portarlo alla bocca. Non si separa la mollica dalla crosta; non la si utilizza per fare palline! E la famosa e famigerata scarpetta? Risulta un gesto molto informale e diciamolo… non elegante. Quindi andrebbe evitata. Non si fa nelle occasioni poco confidenziali. Concessa in famiglia a esaltare il gradimento di un piatto. Come? Con un pezzetto di pane tenuto tra due dita e portato alla bocca oppure inforcando un bocconcino con la forchetta e passandolo leggermente nel condimento. Va bene l’entusiasmo, ma non tiriamo il piatto a lucido.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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