Alla ricerca del congiunto

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Terminata la quarantena, mi sono chiesta se l’introduzione con decreto ministeriale della possibilità di far visita ai congiunti fino al quarto grado di parentela avesse potuto sortire l’effetto di addolcire legami di sangue inaspritisi negli anni, per il solo desiderio di uscire dalla reclusione domestica. L’italica innata dote della polemica e la propensione alla personalizzazione del diritto hanno poi costretto i legislatori ad allargare il raggio d’azione, comprendendo nella categoria “congiunti” non solo i consanguinei, ma anche gli affetti stabili. La ragazza, duramente provata da 55 giorni di isolamento fisico, ha reagito con veemenza: «Fammi capire: non ho cugini della mia età, non ho il fidanzato e non posso andare a trovare nessuno? Siamo sempre io e te: solo quando ero nella tua pancia siamo state insieme così tanto tempo!». Non riesco a trattenermi: «A quel tempo disturbavi molto meno, al limite qualche calcio… Se non avessi risposto con sussiego al ragazzo che abita nel palazzo vicino, quando ti ha chiesto se volevi uscire con lui, magari avresti anche tu il congiunto che ti viene a trovare!». Mi arriva fulmineo uno sguardo sprezzante: «Per carità! Quello lì non mi piace: è più basso di me e poi parla solo di calcio!». Per il primo giorno di uscita si deve quindi rassegnare alla mia compagnia, ma esamina con occhio critico tutti i coetanei che incontra, per poi decretare: «Ho fatto la figura della bamboccia a passeggiare con la mamma: c’è un sacco di gente che è insieme ma non è congiunta!».

Si attivano a pieni motori le rotelle cerebrali per arrivare alla soluzione: «Ma scusa: se il congiunto è una persona con cui si intrattiene una relazione affettiva stabile, allora nessuno è più congiunto di me e S.: siamo gemelle da 10 anni!»: l’affermazione è assolutamente veritiera, se non che l’amica del cuore è bloccata da una fastidiosa allergia ai pollini e non sono consigliabili le visite.

Appena qualche momento di sconforto e viene messo in campo un compagno nuotatore: «Domani mi passa a prendere e andiamo a camminare: siamo solo amici, ma siamo congiunti perché andiamo molto più d’accordo e ci vogliamo molto più bene di tanti che sono fidanzati ma litigano e si fan-no pure le corna!». Messa a tappeto, tento di arginare i danni: «Mi raccomando, tenete la mascherina e non fate assembramenti: che non debba venire a riprenderti in caserma!».

Giunge il momento della sospirata passeggiata: la ragazza, di ottimo umore, esce con passo baldanzoso. Dopo pochi secondi rientra precipitosamente: «Mi è venuto un dubbio: se ci fermano e ci chiedono se siamo fi-

danzati, noi diciamo di sì: non è che poi vorranno che ci baciamo per verificare se è vero?».

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