Adulterio? Anche no

Visualizzazioni: 464

di Maria Pia e Gianni Mussini

Come è noto, a Gianni è sempre piaciuto fare scherzi. Appena sposati, quando Maria Pia usciva di casa, lui si metteva dietro le imposte che davano sulla strada e, con una sonora voce in falsetto, declamava pubblicamente: «A me piacciono tutte le donne, però amo solo la mia Popa». Il tutto seguito da un “puuh” direttamente desunto da Max Vinella, uno dei personaggi radiofonici di Arbore e Boncompagni.

Lei, imbarazzata ma – sotto sotto – compiaciuta, si girava verso le imposte parlanti dicendo qualcosa come «stupido», però sorridendo alla sua maniera.

I vicini non ne erano scandalizzati più di tanto, anche perché sapevano che la “materìa” di Gianni, la sua follia, non erano di quelle gravi…

Nel merito, rimane però la domanda: mai tentati dall’adulterio? Maria Pia, come aveva preconizzato don Sandro all’inizio della nostra storia, una volta fatta una scelta non si schioda. Tanto meno in campo sentimentale. Ma Gianni, che un po’ farfallone dentro lo è?

Ecco, a lui piacciono davvero tutte le donne o, meglio, quelle che hanno un perché. Tipi alla Demi Moore prima maniera, per esempio, o magari alla Scarlett Johansson di Lost in translation, per non parlare della francese Marion Cotillard… E di tanto in tanto, andando in giro, si volta volentieri a guardare una di quelle ragazze che, tecnicamente, fanno girare la testa.

Però non è mai passato dall’immaginazione alla pratica. Sarà che quella prima scintilla per la sua Popa è ancora ben viva (il Petrarca ha scritto un verso bello e verissimo: “Piaga per allentar d’arco non sana”; la ferita dell’amore non guarisce anche se l’arco di Cupido si è allentato). Anche quella volta che aveva conosciuto una marchigiana davvero sbalordente, bastò che lei gli facesse leggere certe sue poesie per soffocare sul nascere ogni tentazione.

Insomma, non basta l’attrazione fisica. Ce lo ricorda argutamente una pagina, che rileggiamo spesso, dei Microcosmi di Claudio Magris. È in scena un certo dottore che, nell’agio di un caffè triestino, racconta in modo paradossale di avere salvato il proprio matrimonio grazie a una fugace avventura con una ragazza; la quale però ebbe la cattiva idea di invitarlo poi a fermarsi da lei per tutta la notte. Ma ecco che il palco, dice Magris, cascava presto: “Dopo un po’, a letto, cosa volete che uno faccia? Non è mica la tua donna, quella che passa insieme a te attraverso il viavai e il putiferio delle cose”, una donna con cui si può stare “anche senza far niente”. Così, allo sferragliare dei primi tram, il povero dottore si sente sollevato e “pieno di rispetto per l’Azienda Comunale dei Trasporti e i suoi araldi antelucani” che gli annunciano l’imminente fine dell’imbarazzo.

Come si vede, anche un tradimento può diventare la dimostrazione del primato del matrimonio.

Ma tutto sommato se ne può anche fare a meno…

cantiamolavita@katamail.com

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *