Adorazione eucaristica mensile

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Organizzata da Rinnovamento nello Spirito con la riflessione comunitaria

TORTONA – Venerdì 11 settembre, in cattedrale, si è svolta l’adorazione eucaristica animata dal Rinnovamento nello Spirito (RnS) diocesano, aperta a tutti i fedeli, nel rispetto delle norme di sicurezza, alla presenza del vescovo Mons. Vittorio Viola, di don Claudio Baldi, parroco della cattedrale, di don Prospero Digilio e Domenico Cirigliano, rispettivamente consigliere spiritua-le e coordinatore diocesani di RnS.

Dopo l’esposizione del Santissimo, è seguito un momento di lode corale con preghiere e canti durante il quale è stato in- vocato lo Spirito Santo, poi don Prospero ha letto frasi del vangelo di Giovanni (Gv 3, 16) e di San Paolo ai Romani (Rm 5,5.8) e don Claudio un passo dell’Evangelii Gaudium (EG n. 264). Su queste parole il vescovo ha proposto una riflessione incentrata sull’amore di Dio. Ha citato san Francesco d’Assisi quando afferma che è lo Spirito che è in noi che ci permette di riconoscere nel pane eucaristico la presenza del Signore.

«Lo Spirito – ha detto – vuole far sì che la Parola entri in noi e possa esprimere la potenza che solo la Parola di Dio ha, che la rende capace di operare ciò per cui è stata mandata. Gesù ci ha lasciato il comandamento dell’amore perchè ci ha donato l’amore, che non è una nostra conquista, ma un dono suo. L’amore che lui ci chiede è una risposta al suo amore. Noi esistiamo per l’amore di Dio. Il peccato ha corrotto il nostro cuore e ci ha tirato fuori dal desiderio di amore. È per questo che Dio ha rinnovato il suo amore fino a dare il suo figlio unigenito. Paolo, scrivendo ai romani, ha ricordato che il dono del suo amore gratuito è stato fatto a noi quando ancora eravamo peccatori. Il Signore ci chiede di abbandonarci al dono del suo amore che come una medicina entra in noi e vuole guarirci dalla nostra incapacità di amare. Lo Spirito vuole operare in noi questa liberazione».

«Nel passo dell’Evangelii Gaudium – ha aggiunto Viola – Papa Francesco ribadisce come la contemplazione, ci rende uomini e donne che stanno nelle prove della storia, capaci di annunciare l’unica parola che di fronte alle prove della vita ha la forza di reggere, cioè il vangelo». Il vescovo ha invitato l’assemblea a chiedere al Signore di rinnovare continuamente l’incontro con lui.

È seguito un momento di adorazione silenziosa e poi è stata rivolta una preghiera spontanea di intercessione per le esigenze personali, per le famiglie, i giovani, la Chie-sa, le vocazioni, la fine della pandemia, l’inizio dell’anno scolastico e la pace. Dopo il ringraziamento, l’invocazione affinché la Parola ascoltata diventi vita testimoniata.

Silvia Arata

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