3.700 firme per salvare l’ospedale

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La raccolta avviata dai gruppi di minoranza di Stradella. Ora si attendono risposte da Asst, Regione, Provincia, Prefetto e sindaco

STRADELLA – Sono 3.700 le firme raccolte, dal mese di settembre scorso, in Oltrepò e Basso Pavese in difesa dell’ospedale di Broni-Stradella. La petizione era stata lanciata dai gruppi di minoranza La Strada Nuova e Torre Civica di Stradella a seguito della sospensione dell’attività del punto nascite del presidio ospedaliero oltrepadano. Nei giorni scorsi, gli organizzatori hanno trasmesso le firme al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, all’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, al direttore generale di Asst Pavia, Andrea Frignani, al prefetto di Pavia, Francesca De Carlini, al presidente della Provincia, Giovanni Palli, e al sindaco di Stradella, Alessandro Cantù. «Un ringraziamento va a tutti gli amministratori che ci hanno dato una mano per la raccolta firme, agli esercizi commerciali che hanno messo a disposizione i loro locali come punto raccolta firme e ai cittadini che hanno sottoscritto la petizione. – commenta Mattia Grossi (La Strada Nuova) – Le firme raccolte dimostrano l’importanza per i cittadini di avere un presidio pienamente funzionante che copre un bacino d’utenza di 40 mila persone». Nella petizione si chiede il ripristino dei reparti chiusi, Ortopedia-Traumatologia e punto nascite, e il mantenimento dei servizi attualmente in funzione. «Nei prossimi giorni spero si aprirà un dibattito con questi interlocutori per vedere che risultati si possano ottenere per l’ospedale. – aggiunge Grossi – La raccolta firme non è la conclusione di un percorso, ma l’avvio di iniziative per tenere alta l’attenzione sull’ospedale. Tra queste, la creazione di un comitato permanente a difesa del nosocomio in modo che, a prescindere dalle amministrazioni comunali che si succederanno, resti un punto fisso per la difesa del presidio». Per il consigliere di Torre Civica Pierangelo Lombardi «la petizione testimonia come quello dell’ospedale sia un problema vitale per il nostro territorio». «Consideriamo questa operazione come una sentinella per far partire un monitoraggio continuo sulle risposte che potranno arrivare. – sottolinea l’ex sindaco – L’assessore regionale Bertolaso ha assicurato che l’ospedale non chiuderà, ma il problema, e la raccolta firme lo mette in evidenza, è che bisogna garantire le condizioni perché non ci siano ragioni per giustificare le chiusure. Sono stati fatti promesse e impegni, ma per cosa? Per assistere a un progressivo depauperamento del presidio, da struttura di cura a struttura ambulatoriale? Il fatto che la raccolta firme non si sia limitata a un’area circoscritta dimostra la capacità di attrazione dell’ospedale che dovrebbe essere un valore aggiunto e una forza».

Oliviero Maggi

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