Il futuro del Parco dell’alta Val Borbera

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Il sindaco di Carrega evidenzia le sue potenzialità

CARREGA LIGURE – Martedì 28 gennaio si è riunito il nuovo consiglio del Parco dell’Alta Val Borbera, guidato da Danilo Repetto, nominato dalla Regione alla fine del 2019, insieme ai nuovi consiglieri Francesco Arecco per il Comune di Bosio, Marco Guerrini per il Comune di Carrega Ligure, Giacomo Briata per le associazioni ambientaliste e Marco Moro per le associazioni agricole. Durante la seduta sono state approvate le modifiche al regolamento del personale per consentire di assumere due dipendenti che prenderanno servizio nella sede di Carrega Ligure. Il paese valborberino avrà la sede operativa per il Parco, insieme a quelle di Bosio e di Ler-ma. Il Parco dell’alta Val Borbera è stato ufficialmente istituito lo scorso 19 aprile, quando si è concluso l’iter della pubblicazione delle legge regionale ed è stato fortemente voluto dagli abitanti del Comune di Carrega con il sindaco Marco Guerrini. La Regione Piemonte ha affidato all’ente “Aree protette dell’Appennino Piemontese” la gestione dell’area che si estende per circa 5.500 ettari, dei quali 3.200 di area protetta, ovvero “sito di importanza comunitaria” con vicoli ambientali e 2.200 di area contigua dove è possibile esercitare la pratica venatoria solo per i residenti. L’ente gestore dovrà ora assumere un istruttore tecnico e un esecutore tecnico in attuazione del Piano Triennale del Fabbisogno del Personale 2019-2021 per portare a-vanti l’attività del Parco. La presenza di questa realtà in un piccolo comune come quello di Carrega è davvero fondamentale. Come ci ha spiegato il sindaco Guerrini: «Avere un Parco significa avere una struttura tecnica di base e una maggiore incisività, soprattutto per usufurire dei bandi europei per la conservazione e il recupero del patrimonio naturalistico e del territorio».

Marco Guerrini

Per evitare il progressivo spopolamento delle valli occorre «far sentire alla gente la vicinanza e offrire a chi resta delle opportunità – ha aggiunto Guerrini – perché servono risorse e aiuti concreti, in modo particolare per i giovani che sono legati alle loro origini e alla loro terra». Il successo del Parco «dipenderà dalla nostra bravura a lavorare in sinergia con la struttura tecnica, creando occasioni di rilancio» ha concluso il sindaco.

Un’ipotesi realizzabile, proposta dal primo cittadino, è l’autorizzazione al pascolo nel bosco, che permetterebbe di sfruttare una ricchezza locale e consentirebbe lo sviluppo di attività legate all’allevamento e all’agricoltura.

Daniela Catalano

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