Zalando lascia Stradella: in 200 devono decidere se trasferirsi a Verona o rischiare il posto

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Crisi del mondo del lavoro. Tante, troppe famiglie coinvolte. Futuro incerto per centinaia di occupati

STRADELLA – Zalando lascia Stradella. Il colosso tedesco dell’e-commerce di abbigliamento, che aveva aperto proprio in Oltrepò pavese la sua prima logistica fuori dal territorio tedesco alla fine del 2015, ha deciso di chiudere alla fine dell’anno il magazzino e concentrare tutta l’attività nel nuovo polo di Nogarole Rocca, in provincia di Verona, inaugurato all’inizio di quest’anno e nel quale sono stati investiti oltre 200 milioni di euro. Troppi, quindi, due magazzini nel giro di duecento chilometri e così l’azienda ha deciso di sacrificare quello più piccolo. A farne le spese saranno i circa 200 lavoratori che erano assunti a tempo determinato e che ora dovranno decidere se trasferirsi, già a partire dal mese di luglio, a lavorare a Verona (con migliori condizioni contrattuali e non dipendenti più dalla cooperativa, ma direttamente dal fornitore di servizi logistici Fiege) oppure rinunciare allo spostamento ma rischiare di perdere il posto di lavoro. Nessuna speranza, invece, per gli altri contratti a termine che scadranno tra giugno e luglio e non saranno più rinnovati.

Al momento sono circa una trentina gli operai disposti a spostarsi a Verona, soprattutto giovani, che non hanno ancora legami familiari stabili e non vogliono rinunciare alla loro occupazione; più difficile invece per quei lavoratori e lavoratrici che hanno comperato casa nello Stradellino, magari accendendo un mutuo, hanno una famiglia e anche i loro mariti e mogli lavorano nella zona.

Della questione si sta interessando la Filt Cgil Pavia, che nei giorni scorsi ha tenuto un’assemblea con i lavoratori al centro sportivo “Liros” di Broni in vista del tavolo di confronto con Fiege e il consorzio di cooperative Ucsa, in programma il prossimo 16 giugno, durante il quale il sindacato si attende dalla controparte proposte per cercare di salvare il più possibile l’occupazione.

«Ci auguriamo che l’azienda si presenti al confronto con proposte concrete. – spiega il segretario generale della Filt pavese, Sergio Antonini – Appena appresa la notizia noi abbiamo subito avviato una prima trattativa, presentando le nostre proposte sia per i lavoratori che intendono andare a Verona, sia per quelli che scelgono di rimanere qui. Per quelli che andranno a Verona chiediamo che l’azienda li aiuti nel trovare la casa e a pagare le prime mensilità per fermare l’affitto; per gli altri, invece, chiediamo al consorzio Ucsa che riesca a ricollocarli negli impianti di sua proprietà nella zona, come Zara o Leroy Merlin a Castel San Giovanni».

La situazione, comunque, resta molto complicata, anche perché molti lavoratori sono preoccupati che, da un giorno all’altro, il magazzino decida di interrompere le attività e chiudere, ben prima della scadenza di fine dicembre. «Se consideriamo i 30 che se ne vanno, rimangono circa 170 lavoratori da ricollocare e non sarà facile nemmeno per il consorzio Ucsa, in un periodo come questo, farlo negli impianti del sud Lombardia. – aggiunge Antonini – Noi comunque attendiamo le loro proposte e faremo le nostre valutazioni anche se sappiamo che Fiege, per il momento, non intende portare qui un nuovo cliente per occupare il magazzino. Quello che abbiamo chiesto ai lavoratori è di restare tutti uniti perché è solo in questo modo che si può cercare di portare a casa dei risultati». Non è escluso che anche prima dell’incontro del 16 i lavoratori organizzino uno sciopero davanti al magazzino per far conoscere a tutti le loro ragioni e chiedere che nella trattativa vengano tenute in considerazione anche le loro proposte.

Inaugurato a metà dicembre del 2015 e avviato a inizio 2016, il magazzino Zalando si estendeva inizialmente su 20 mila metri quadrati, che nel 2018 sono stati ampliati a 40 mila. Nel 2017 il magazzino è arrivato a smistare oltre 3 milioni di ordini, riducendo di un giorno e mezzo le consegne in Italia e nel sud Europa; nel periodo di massimo lavoro la logistica aveva assunto anche 550 persone, ma ultimamente erano poco più di 200 a causa della diminuzione dei volumi dovuta all’emergenza Coronavirus.

Oliviero Maggi

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