Vendemmia verde? Ecco una soluzione

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CANNETO PAVESE – Vendemmia verde, diradamento dei grappoli, distillazione. Anche il mondo del vino oltrepadano si sta interrogando sulla soluzione migliore per ridurre la produzione di uva in vista della prossima vendemmia per evitare di aumentare le giacenze di vino dopo il crollo delle vendite dovuto all’emergenza Coronavirus. Tra le ipotesi in campo c’è, appunto, quella della vendemmia verde, ovvero l’eliminazione di tutti i grappoli del vigneto per portare a zero la resa: una soluzione che però è molto costosa perché solo per l’Oltrepò è richiesto un investimento di oltre 30 milioni di euro. Alcuni agronomi propongono una sorta di vendemmia verde “dimezzata”, ovvero il diradamento parziale dei grappoli, anche se i produttori sono perplessi perché poi servirebbero maggiori controlli in vigna per valutare che la misura sia applicata correttamente.

Infine, la terza via è quella della distillazione del prodotto da trasformare in alcool etilico per creare disinfettanti sanitari: una strada sicuramente percorribile ma antieconomica soprattutto per chi produce uva e la vende, in quanto la remunerazione sarebbe di soli 30 centesimi al litro. Al momento tutte le soluzioni sono applicabili, ma i produttori chiedono a Governo e Regione di decidere al più presto in modo da far partire già dall’e-state i trattamenti.

«Sarà necessario essere pronti a intervenire nel caso in cui si preannunciasse una vendemmia abbondante. Una vendemmia generosa in un momento di giacenze di vino già importanti, infatti, peggiorerebbe l’equilibrio di mercato a svantaggio dei prezzi sia delle uve sia del vino. – sottolinea il presidente del Consorzio di tutela vini Oltrepò Pavese, Luigi Gatti – Ci sono alcuni strumenti che in accordo con le istituzioni regionali possono essere messi in campo.

Riguardano essenzialmente la riduzione della produzione di uva con una sorta di “vendemmia ver-de” da attuarsi con il diradamento dei grappoli e la messa a riserva di vino giacente.

Sarà importante non fare di ogni erba un fascio ma verificare i casi in modo intelligente e agire di conseguenza».

Intanto l’ex ministro dell’Agricoltura Gianmarco Centinaio si è impegnato a presentare un emenda-

mento al decreto “Cura Italia” per chiedere il via libera alla vendemmia verde, mentre il produttore e presidente del Distretto del vino, Fabiano Giorgi, auspica forme di sostegno per bar e ristoranti in modo da far ripartire l’indotto che riguarda anche il mondo del vino.

Oliviero Maggi

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