Turismo a Caldirola

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Di Pier Luigi Feltri

Caldirola è il cuore turistico dell’Alta Val Curone. Il nome della località, attestato in numerose forme nei secoli, sembra derivare dal latino “caldarium”, con riferimento alla conca naturale in cui sorge il nucleo più antico. Le prime tracce documentarie risalgono al Medioevo; nel corso dei secoli passò dai vescovi di Tortona ai Malaspina, ai Fieschi e poi ai Doria, seguendo le vicende dei Feudi Imperiali fino all’arrivo dei Savoia. Tra gli elementi più storici spicca il castello di Brusamonica, le cui rovine si trovano a circa 2 chilometri da Caldirola, sul crinale tra Val Curone e Val Borbera. Ebbe un ruolo strategico come presidio sulla strada verso la Liguria, e la sua storia è avvolta da leggende: si parla di un convento distrutto in una “notte di sangue” forse dai Saraceni e di una successiva ricostruzione come fortilizio, che secondo la tradizione sarebbe stato abbattuto dal Barbarossa. Più verosimilmente la distruzione fu causata da una frana, e i blocchi delle mura furono riutilizzati per costruire le case del paese. Scavi del 1964 hanno riportato alla luce alcuni resti. A Caldirola un primitivo oratorio fu costruito nel 1657, e nel 1679 fu eretta dalla Diocesi di Tortona la parrocchia, staccandola da Montecapraro. La chiesa attuale, dedicata a sant’AnSANTI E BEATI di Daniela Catalano Venerio, il santo del Golfo dei Poeti tonio, fu ampliata nel 1897. Nel Novecento il paese scoprì una vocazione turistica, che si consolidò negli anni ’20 quando Agostino Raffo ebbe l’intuizione di trasformare la spianata della località La Gioia in un centro turistico. Nel 1934 fu inaugurato l’albergo-ristorante. Nel Dopoguerra la località divenne sede di ritiri sportivi per squadre come Alessandria, Genoa e Sampdoria. Fausto Coppi vi giungeva regolarmente per i suoi allenamenti. Oltre agli alberghi e alle strutture sportive, negli anni ’50 sorsero anche la Colonia Pontificia e la Colonia Provinciale, che accolsero generazioni di bambini e ragazzi per le vacanze. La pratica dello sci iniziò nell’inverno 1927-28; nel 1957 la costruzione della seggiovia alle pendici del Monte Gropà diede impulso agli sport invernali. L’impianto parte da 1110 metri e raggiunge quota 1446. In estate è al servizio del bike park e dei suoi adrenalinici tracciati di downhill. Caldirola è anche il punto di partenza per escursioni a piedi verso il Monte Giarolo e l’Ebro, la vetta più alta della provincia di Alessandria (1700 metri). L’itinerario più frequentato sale al Rifugio Ezio Orsi, e da qui prose- gue alla cima dell’Ebro, con un dislivello complessivo di 600 metri.

pierluigi.feltri [at] gmail.com

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