Santa Odilia

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Il 13 dicembre oltre a santa Lucia la Chiesa ricorda santa Odilia o Ottilia, secondo una versione alsaziana, una santa anch’essa invocata per la guarigione delle malattie che colpiscono gli occhi.

Su Odilia, figlia della regina Berevinda e del duca burgundo Adalrico di Alsazia, nella Francia orientale, si hanno poche notizie e non si conoscono le date sicure di nascita e morte.

Nacque nel secolo VII, cieca dalla nascita e, secondo una leggenda, fu affidata dal padre a una domestica. Costei condusse la bambina al monastero di Balma (Baume-les-Dames) che nel momento in cui il vescovo sant’Erardo di Ratisbona la battezzò, riacquistò la vista. Restò a Balma per un periodo e poi fu ricondotta a casa dalla madre e dal fratello Ugo. Riaccolta in famiglia, però, fu promessa in sposa dal padre e lei non volendo accettare le nozze fu costretta a fuggire inseguita dal duca. Un giorno mentre Adalrico stava per raggiungere la figlia, la roccia su cui Odilia si era inginocchiata per recitare la sua ultima preghiera si spezzò all’improvviso, salvandola dall’inseguitore. Finalmente il padre capì quale era la volontà della figlia e non solo le fece dono del castello di Hohenbourg, residenza della famiglia, ma si accollò tutti gli oneri finanziari per la sua trasformazione in un convento benedettino di cui lei fu la prima badessa e che si chiamò Odilienhurg. Più tardi fondò un altro monastero nelle vicinanze, che si chiamò Niedermunster.

Morì il 13 dicembre di un anno della fine del VII secolo. La badessa e il monastero di Hohenbourg sono menzionati in una donazione fatta alla badessa Adela nel 783; la prima “Vita” della santa fu scritta agli inizi del secolo X da un cappellano di Hohenbourg. La regola osservata nel monastero fu quella benedettina, perché Adalrico e sua figlia Odilia erano parenti di Leodegaro, il grande diffusore del monachesimo benedettino. La santa fu sepolta a Hohenbourg nella chiesa di San Giovanni e la tomba fu nominata per la prima volta da papa Leone IX il 17 dicembre 1050.

Alcune reliquie partirono per altre destinazioni e l’imperatore Carlo IV il 4 maggio 1353 ricevette il braccio destro che oggi è conservato a Praga. Il culto per la santa fu molto diffuso per tutto il Medioevo, in tutte le abbazie benedettine femminili. Dal 1807 è patrona dell’Alsazia. È invocata specialmente per la guarigione degli occhi, delle orecchie o dei mali di testa e spesso è rappresentata come badessa, con un libro aperto con due occhi.

Daniela Catalano

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