Santa Caterina Volpicelli

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Il 28 dicembre la Chiesa ricorda santa Caterina Volpicelli, fondatrice della congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore. Nacque a Napoli il 21 gennaio 1839, da una famiglia dell’alta borghesia.

Educata nei primi anni in casa, completò la sua formazione nel “Real Collegio” di San Marcellino, fatto non comune per una donna del suo tempo.

Nel 1854 ebbe un incontro occasionale con il futuro san Ludovico da Casoria, che le predisse come unico scopo della sua vita il culto del Sacro Cuore di Gesù, invitandola a restare nella società, per essere «pescatrice di anime». A vent’anni, però, lei entrò nel monastero delle Adoratrici Perpetue, ma dovette lasciarlo dopo sei mesi a causa della sua salute cagionevole.

Nel 1864 conobbe l’“Apostolato della Preghiera” e la sua vita ebbe una svolta decisiva.

Dopo aver ottenuto tutte le informazioni necessarie fondò l’associazione a Napoli.

Ottenne il diploma di zelatrice e fece della propria casa un centro per l’espansione dell’Apostolato della Preghiera.

Per Caterina il Santissimo Sacramento fu la sorgente del suo convinto servizio alla Chiesa.

Del suo circolo di preghiera entrò a far parte anche il beato Bartolo Longo, fondatore della Nuova Pompei e promotore della devozione alla Madonna del Rosario. Lasciata la casa paterna, la santa fissò la sede delle sue opere in largo Petrone alla Salute, dove, grazie al cardinale arcivescovo Sisto Riario Sforza, ad alcuni gesuiti e a padre Ludovico da Casoria, che predicava gli esercizi spirituali, divenne un importante centro di spiritualità. Il 1° luglio 1874 fondò l’istituto delle Ancelle del Sacro Cuore, suddiviso in tre rami: le ancelle, le piccole ancelle e le aggregate. Il 13 giugno 1890, da Papa Leone XIII accordò alla nuova famiglia religiosa il «Decreto di lode». Aprì anche l’orfanatrofio delle “Margherite” e una biblioteca circolante; istituì anche l’associazione delle Figlie di Maria. In breve tempo realizzò case a Napoli nel Palazzo Sansevero e poi presso la chiesa della Sapienza a Ponticelli, do ve le Ancelle si distinsero nell’assistenza alle vittime del colera del 1884, a Minturno, a Meta di Sorrento e a Roma.

Il 14 maggio 1884 il nuovo arcivescovo di Napoli, Guglielmo Sanfelice, consacrò il santuario dedicato al S. Cuore, adiacente alla Casa Madre. Il 21 novembre 1891 si celebrò a Napoli il primo Congresso Eucaristico Nazionale, che la vide impegnata nell’organizzazione.

Il 28 dicembre 1894 morì a 55 anni, offrendo la sua vita per la Chiesa e per il Santo Padre.

Benedetto XVI l’ha canonizzata il 26 aprile 2009.

Daniela Catalano

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