San Guido della Gherardesca
Di Daniela Catalano
“I cipressi che a Bólgheri alti e schietti / van da San Guido in duplice filar, / quasi in corsa giganti giovinetti / mi balzarono incontro e mi guardâr”. Inizia così il celebre componimento di Giosuè Carducci intitolato Davanti San Guido, scritto 150 anni fa, nel 1874. Il “San Guido” di cui parla il poeta è un piccolo oratorio che sorge all’inizio del famoso viale di cipressi sulla strada verso Bolgheri, immortalato dai fotografi di tutto il mondo. L’edificio è stato costruito nel 1703 dalla famiglia della Gherardesca per ricordare un antenato vissuto tra l’XI e il XII secolo di nome Guido. Di lui si hanno poche notizie biografiche, ma si sa con certezza che è stato beatificato nel 1788 ed è comunemente invocato come santo. La Chiesa lo ricorda il 20 maggio. Dall’archivio della famiglia si apprende che Guido, nato intorno al 1060, è figlio di Napoleone della Gherardesca e fratello di Pietro, poi creato cardinale da Papa Pasquale II. La sua vita è contrassegnata dalla preghiera, dalla meditazione, dal digiuno e dall’elemosina e molti lo considerano già santo in vita. Per vivere da eremita Guido lascia Pisa e all’età di 40 anni si ritira in solitudine presso Donoratico, vicino a Livorno, dove costruisce un oratorio che dedica a Santa Maria alla Gloria, presso il quale vive immerso nell’adorazione del Signore, fino al 20 maggio 1140, quando le campane di Donoratico e delle località limitrofe annunciano la morte dell’eremita, ritrovato già sistemato in una rustica bara da lui stesso fabbricata. La venerazione si diffonde rapidamente e nel 1212 il suo corpo è trasferito dall’oratorio alla chiesa di Donoratico. Si perde ogni traccia di esso quando il paese è raso al suolo dalle milizie fiorentine. Il 6 gennaio 1450 si racconta che in un campo, sotto una pianta di erica in fiore, sono ritrovate casualmente le reliquie di san Guido. Un Breve di Papa Callisto III indirizzato all’arcivescovo di Pisa ne autorizza la traslazione a Pisa; il 16 giugno 1459 i pisani le accolgono in duomo e le collocano in un altare, dove sono tuttora visibili. Il 20 maggio è il giorno in cui il nostro vescovo Guido festeggia il suo onomastico. A lui tanti auguri da parte di tutti noi.
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