San Giosafat martire per l’unità della Chiesa

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Di Daniela Catalano

Il santo di questa settimana, Giosafat Kuncewycz, è un martire di origine ortodossa che ha compreso l’importanza dell’unità della Chiesa “cattolica” intesa come “universale” nella sua spiritualità. Giosafat nasce nel 1580 da una nobile famiglia ucraina di ortodossi scismatici. Educato alla fede cristiana secondo la tradizione ortodossa, è battezzato col nome di Gio- vanni. Inviato a studiare a Vilnius, in Lituania, riesce a ottenere una profonda formazione spirituale. Vive in un periodo caratterizzato dall’intenso scontro tra ortodossi tradizionalisti e unia- ti di rito greco, che sulla scia del Concilio di Firenze, si erano ricongiunti alla Chiesa cattolica con l’“Unione di Brest” del 1596. I vescovi della Metropolia ortodossa di Kyiv proclamano l’unità con la Chiesa di Roma, mantenendo il proprio rito bizantino e riconoscendo al Papa un ruolo di preminenza sugli altri vescovi. Giosafat condivide questa scelta e sostiene la riforma dei monasteri di rito bizantino e il celibato del clero. Nel frattempo studia i Padri della Chiesa, che per lui sono i depositari della verità ed è convinto che può esistere una sola Chiesa e un solo pastore che è il Papa, vicario di Cristo. Su queste sue convinzioni, Giosafat orienta il proprio ministero, prima da monaco fondatore dei monasteri di Byten e Zyrowice, poi da vescovo. Nel 1069 è ordinato sacerdote e il 12 novembre 1617 è consacrato vescovo di Vitebsk e coadiutore di Polotsk, di cui diventa arcivescovo nel 1618. Proprio le sue convinzioni scatenano i detrattori che iniziano ad accusarlo di “rapire anime” alla Chiesa ortodossa. Nell’autunno del 1623 a Vitebsk, Giosafat ordina l’arresto dell’ultimo prete che ancora pratica la liturgia ortodossa. Il gesto scatena una rivolta e il 12 novembre 1623 due uomini uccidono il santo con un’ascia e ne gettano il corpo nel fiume. Il 29 giugno 1867 Giosafat è canonizzato da Pio IX. In occasione del terzo centenario del martirio del santo, il 12 novembre 1923, Papa Pio XI per commemorarne la figura scrive l’enciclica Ecclesiam Dei. Il corpo del martire nel 1916 è stato portato in Austria nella chiesa di santa Barbara a Vienna. La memoria liturgica cade il 12 novembre.

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