Referendum per la fusione tra i Comuni di Campospinoso e Albaredo

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Si dovrà decidere anche il nome che potrebbe essere “Campospinoso Albaredo”

CAMPOSPINOSO – Entro la fine dell’anno i residenti di Campospinoso e Albaredo Arnaboldi voteranno il referendum per decidere la fusione tra i due Comuni. Il precedente in Oltrepò pavese è del 2018, in alta Valle Versa, quando ad approvare la fusione nel nuovo Comune di Colli Verdi (partito il primo gennaio 2019) furono gli abitanti di Ruino, Canevino e Colli Verdi. La procedura di fusione per incorporazione del Comune di Albaredo in quello di Campospinoso è iniziata nei giorni scorsi con l’approvazione nei consigli comunali dei due paesi. Ora ci sarà tempo per i cittadini per presentare suggerimenti o osservazioni allo studio di fattibilità, commissionato dai Comuni per supportare la fusione, poi toccherà alla Regione, trascorsi i tempi tecnici, approvare il progetto e deliberare il referendum, che dovrebbe tenersi prima di Natale. Nel frattempo, a partire da settembre, i Comuni organizzeranno una serie di incontri pubblici con i cittadini per spiegare le ragioni che hanno portato alla decisione di procedere con la fusione.

Al referendum, i residenti, oltre a decidere se dare il via libera o meno alla fusione, saranno chiamati anche a scegliere il nome del nuovo Comune tra le opzioni “Campospinoso” o “Campospinoso Albaredo”: quest’ultima, tra l’altro, era la dicitura che aveva il Comune fino al 1948 quando era unito ed è quella proposta da entrambe le amministrazioni.

«Con la fusione vogliamo guardare al futuro tornando al passato. – spiega la sindaca di Campospinoso, Olga Volpin – Lavoreremo in questi mesi per trasmettere ai cittadini la convinzione che insieme si riuscirà a portare avanti tante iniziative. In particolare, ai residenti di Albaredo si cercherà di spiegare che non perderanno un Comune, ma guadagneranno l’unione di due Comuni».

Durante gli incontri le amministrazioni spiegheranno ai cittadini i vantaggi di una fusione che, in termini economici, ad esempio, porterà nelle casse del nuovo Comune 2 milioni di euro in dieci anni: «I benefici economici consentiranno di garantire la manutenzione del territorio, del verde pubblico, di diminuire la pressione fiscale, ad esempio eliminando l’aliquota Irpef, e soprattutto di potenziare i servizi per la cittadinanza. – aggiunge Volpin – Dopo la lunga e positiva esperienza dell’Unione, nata ormai venti anni fa, tramite la quale ormai appaltiamo anche tutti i lavori pubblici, abbiamo deciso che era il momento per procedere con la fusione».

Il nuovo Comune conterà poco più di 1.300 abitanti e la sede resterà il municipio di Campospinoso.

Oliviero Maggi

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