Raccolte 300 firme contro il biodigestore

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Il presidente di Asm ribadisce la contrarietà all’impianto che dovrebbe sorgere a Campoferro

VOGHERA – È partita una petizione con 300 adesioni di cittadini vogheresi per dire no al progetto del biodigestore a Campoferro.

L’iniziativa è stata promossa dai due residenti Marco Simionato e Davide Belli, entrambi vogheresi fermamente contrari a un impianto che potrebbe creare problemi seri dal punto di vista ambientale.

«Confidiamo nel senso di responsabilità degli uffici provinciali e di tutti gli enti preposti all’istruttoria relativa all’impianto affinché superino la propria visione puramente burocratica relativamente a fatti così importanti per il nostro territorio e si attivino a favore dei reali interessi dei cittadini. Si adoperino per il diniego al rilascio dell’autorizzazione, poiché la tutela della salute, la valorizzazione ambientale, naturale e paesaggistica sono beni primari della collettività e delle generazioni future, perciò da considerare una priorità assoluta, tenendo conto anche dell’attuale situazione di pandemia, per cui è doveroso non aggravare l’esposizione della popolazione a rischi cardiovascolari e polmonari correlati alle emissioni contaminanti».

La petizione è stata inviata al sindaco di Voghera Carlo Barbieri e alla Giunta con la richiesta di depositare la raccolta firme agli atti della Conferenza dei Servizi indetta presso la Provincia di Pavia.

Intanto, in città prosegue l’acceso dibattito politico sul progetto del biodigestore presentato da un gruppo di ingegneri del Geo Studio Engineering srl, di Bovolone, in provincia di Verona, che ha costituto la società “Voghera Green Energy”.

Asm Voghera ha deciso di ribadire la propria contrarietà al progetto specificando che la società “Reti di Voghera” aveva solo espresso un proprio parere sulla fattibilità tecnica della connessione in media tensione dell’impianto in questione alla rete di distribuzione, ma non aveva mai espresso alcun parere sulla costruzione di un impianto di biometano a Campofer- ro. Questa posizione di contrarietà è stata ribadita dal presidente di Asm Pier Luigi Bianchi e dall’amministratore delegato Delio Todeschini. «Si è creata un po’ di con- fusione in merito al progetto del biodigestore anche perché la nostra posizione è chiara ed è spiegata nei verbali della Conferenza dei Servizi che si era tenuta Pavia. – specifica il presidente di Asm Pier Luigi Bianchi – Noi non avevamo partecipato a quell’incontro, in quanto per statuto, non abbiamo diritto di voto».

Mattia Tanzi

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