«Puntiamo in alto percorrendo l’autostrada per il cielo»
I due nuovi santi della porta accanto. In piazza San Pietro, domenica scorsa, migliaia di giovani da ogni parte del mondo hanno assistito alla canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis. Tra loro anche tanti fedeli della nostra Diocesi che ci hanno raccontato impressioni ed emozioni
DI DANIELA CATALANO NOSTRA INVIATA A ROMA
Piazza San Pietro illuminata da un caldo sole settembrino è pronta fin dall’alba ad accogliere nel suo maestoso abbraccio ragazzi, adolescenti, adulti e famiglie con bambini che giungono da tutto il mondo per acclamare santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. I due giovani, pur separati da quasi un secolo, sono stati uniti per condividere la cerimonia di canonizzazione domenica 7 settembre. La prima di Papa Leone XIV e la prima nell’anno del Giubileo. Un momento storico, o meglio, come la definisce il Pontefice, «una festa bellissima, per tutta l’Italia, per tutta la Chiesa, per tutto il mondo». Sul sagrato della basilica trovano posto 36 cardinali, 270 vescovi e oltre 1700 sacerdoti, all’ombra della facciata che mostra gli arazzi con i volti di Frassati e Acutis. Il primo universitario di Torino, morto esattamente un secolo fa, a 24 anni, il 4 luglio 1925 per una poliomielite fulminante. Appassionato della montagna, legato all’Azione Cattolica, alla Fuci, al Terz’Ordine domenicano, soccorreva i poveri e aveva tradotto la fede anche in impegno politico, schierandosi contro il fascismo. Il secondo liceale di Milano, stroncato nel 2006 a 15 anni da una leucemia senza scampo, devoto alla Vergine e all’Eucaristia, conquistato da san Francesco d’Assisi e pioniere dell’evangelizzazione digitale nel mondo. Tra i concelebranti anche i vescovi delle postulazioni: per Frassati, il cardinale di Torino Roberto Repole e Mons. Claudio Giuliodori; per Acutis, i vescovi di Milano e Assisi, Mons. Mario Delpini e Mons. Domenico Sorrentino. Prima della celebrazione, il Santo Padre, a sorpresa esce da San Pietro e con passo sicuro raggiunge il centro della piazza. Poi, parlando a braccio e con un grande sorriso, si rivolge con affetto alla folla, ricambiato da calorosi applausi e cori di benvenuto. «Volevo salutare soprattutto i tanti giovani, i tanti ragazzi che sono venuti. – esclama –Veramente è una benedizione del Signore trovarci insieme, voi che siete venuti da diversi Paesi. È veramente un dono di fede che vogliamo condividere». Non manca un pensiero grato alle associazioni, in particolare all’Azione Cattolica che fa sentire la sua presenza e sventola con orgoglio le bandiere, e alle varie delegazioni, tra cui quella dello Stato italiano, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in prima fila, insieme al presidente della Camera, Sergio Fontana e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Alle ore 10 scende il silenzio e inizia la Messa, accompagnata dai canti eseguiti dal Coro della Cappella Sistina e dal Coro della Diocesi di Roma. Dopo i riti introduttivi e il Veni Creator, il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, accompagnato dai postulatori, chiede al Santo Padre la canonizzazione dei due giovani, di cui presenta una breve biografia. Invocati i santi con le litanie cantate, arriva finalmente il momento tanto atteso: il Papa pronuncia in latino la formula ufficiale. «I beati Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis li iscriviamo nell’Albo dei Santi stabilendo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i santi». E, subito, esplode l’applauso forte e potente della folla felice. I postulatori portano le reliquie sull’altare: un frammento di cuore del 15enne milanese e un pezzo di indumento del 25enne torinese. La commozione è davvero palpabile, in particolare per i familiari: la mamma e il papà di Carlo con Michele e Francesca, i fratelli gemelli e il nonno Carlo e Wanda Gawronska, nipote di Pier Giorgio. Per la seconda volta nella storia recente, una madre vede il figlio diventare santo. Era già accaduto, infatti, nel 1950 con santa Maria Goretti. L’Eucaristia prosegue con la liturgia della Parola. La prima lettura, in inglese, è affidata a Michele Acutis, il fratello del santo. La seconda, invece, a Lorenzo Zardi, vicepresidente Giovani di Azione Cattolica. Nell’omelia il Papa sottolinea come sull’esempio di san Francesco d’Assisi e sant’Agostino, anche i due nuovi santi «hanno risposto “sì” a Dio, senza tenere nulla per sé». Da qui è scaturita una «meravigliosa storia di santità». Ricorda che «i santi Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis mandano un invito rivolto a tutti noi, a non sciupare la vita ma ad orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro». Per il Papa ci sono dei punti fermi per i due santi. «Pier Giorgio e Carlo – afferma – hanno coltivato l’amore per Dio e per i fratelli attraverso mezzi semplici, alla portata di tutti: la santa Messa quotidiana, la preghiera, specialmente l’Adorazione eucaristica». Citando Papa Francesco, Leone XIV definisce la loro santità quella «“della porta accanto”».
Dopo il Credo, salgono all’ambone i lettori delle preghiere dei fedeli e tra questi Valeria Vargas Valverde, la giovane costaricana che nel 2022 ha ricevuto il secondo miracolo che ha aperto la strada alla santità di Acutis, mentre alla processione offertoriale partecipa tutta la famiglia di Carlo. Al termine, prima della preghiera dell’Angelus, un nuovo forte monito del Papa contro tutte le guerre: «Dio non vuole la guerra: Dio vuole la pace». Leone XIV rinnova la richiesta di una «incessante preghiera per la pace, specialmente in Terra Santa e Ucraina» ed evidenzia la necessità di puntare subito sulla diplomazia e sui negoziati. Dopo la solenne benedizione, come promesso all’inizio, Leone sale sulla papamobile e percorre tutta la piazza, sorridendo, benedicendo i bambini, salutando i pellegrini, grati per questo momento di autentica comunione. Nelle orecchie e nel cuore rimane l’eco della sua voce che scandisce con forza: «Tutti voi, tutti noi siamo chiamati ad essere santi». In piazza San Pietro è presente anche la Diocesi di Tortona. C’è don Claudio Baldi, parroco della Cattedrale con tre giovani dell’A.C. di Tortona, Veronica, Alessio e Samuele. Ci sono Paolo, vicepresidente Adulti dell’Azione Cattolica, Paola, incaricata regionale dell’ACR ligure, Anna e Susanna, rispettivamente responsabile e vice dell’ACR diocesana, Elena e Chiara del Consiglio diocesano di AC con Alessia. Ci sono Elena e Giorgio di Barbianello, Cristina e Giuseppe di Corvino. Sono giunti con mezzi diversi e da località diverse per partecipare a quella che per don Claudio è una «bellissima festa della fede». «I cristiani, infatti, – dice il sacerdote – come ricordano i due nuovi santi, sono persone felici e contente perché hanno con loro il Risorto, vivente nei poveri per san Pier Giorgio e vivente nell’Eucaristia per san Carlo. Partecipare è stata una grande grazia perché “noi siamo attesi in cielo” e una giornata come oggi può essere considerata come una “prova” del cielo». Anche per il gruppo di A.C. «essere in piazza insieme a migliaia di altri giovani per vivere la gioia della canonizzazione di due ragazzi “come noi” è stato molto intenso ed emozionante. Come ci ha ricordato il Santo Padre, san Carlo e san Pier Giorgio ci insegnano a coltivare l’amore per Dio e per i fratelli; valori che emergevano intensamente dai gesti e dai volti delle persone accorse qui da tutto il mondo». «Le numerose bandiere dell’Azione Cattolica presenti – aggiungono – sono state il segno che Frassati è stato sempre una figura esemplare per l’associazione e che tutt’oggi “vive” al suo interno. Tornando a casa, non possiamo fare altro che “puntare in alto” come Pier Giorgio, percorrendo “l’autostrada per il cielo” che ci indica Carlo». Elena e Giorgio raccontano che fu don Alfredo Ferrari, «un sacerdote speciale», a parlare loro di Carlo Acutis, in un momento in cui pochi lo conoscevano. «Oggi siamo stati entusiasti di Papa Leone, – confessano – sorpresi ed emozionati dal suo saluto iniziale inaspettato, dal suo modo semplice e gioioso di rapportarsi con la piazza, rivelando il suo volto di Pastore». Anche per Beppe e Cristina vivere questo momento ha un significato grande e importante. Veronica, Alessio e Samuele dichiarano che «è stato davvero un dono condividere con migliaia di persone l’intensità della celebrazione. Quello che più porteremo nel cuore sarà proprio la gioia di esserci trovati accanto a tanti ragazzi, famiglie, giovani e anziani grati per la canonizzazione di due grandi testimoni nella fede». «Grande l’emozione di vedere sventolare tantissime bandiere di AC e tante magliette dell’associazione, segno dell’affetto per Pier Giorgio, il “fratello maggiore”». Il gruppo di Azione Cattolica, con don Claudio, prima di riprendere la strada di casa, ha salutato il vescovo emerito Mons. Vittorio Viola, presente tra i concelebranti. Tanti anche i giornalisti di numerose testate nazionali ed estere convenuti in Vaticano e tra loro anche il “nostro” Luca Rolandi, autore del recente libro Pier Giorgio Frassati e la politica (Edizioni Studium). «Per me è stata una bellissima giornata, – racconta Luca – illuminata da due giovani santi, normali e straordinari insieme, vissuti in epoche diverse ma accomunati dall’amore per il Vangelo e l’uomo. Un momento intenso che ci aiuta a proseguire il cammino di fede nella Chiesa». Mentre il colonnato del Bernini e via della Conciliazione vedono defluire i fedeli in modo ordinato e composto, negli occhi resta la bellissima immagine di una Chiesa vivace e piena di entusiasmo. Migliaia di giovani – e meno giovani – tornano a casa sapendo di avere due amici che li accompagneranno nel cammino “verso l’alto”, verso Cristo, il centro e il tutto che dà il senso alla vita. Quella vera.