Ode all’homo domesticus

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di SILVIA MALASPINA E CAROLINA MANGIAROTTI

Abbiamo già avuto modo di palesare in un contributo del 2022 la nostra ammirazione (termine che rende tiepidamente l’idea) per David Beckham, ed ora, in un momento come questo, pregno di tragiche notizie, in cui abbiamo bisogno di evasione, non ci siamo fatte scappare l’occasione di vedere la docuserie che illustra le vicende biografiche e sportive dell’ex golden boy del calcio anglosassone, raccontate con dovizia di particolari e di strategiche inquadrature da lui medesimo. Sorprese dal capo famiglia in atteggiamento silente (caso raro) e molto concentrato davanti allo schermo, mentre scorrevano le scene di un mach di Europa League, abbiamo disilluso la speranza che baluginava nei suoi occhi: «Non ci credo! State guardando una partita di calcio?» «No, è il documentario su Beckham!», costringendolo a un mesto e borbottante ritiro in un’altra stanza. Durante i 4 episodi della serie viene scandagliato tutto il cursus honorum del nostro David, iniziando dai primi calci al pallone nel giardino di casa, ma anche le vicende private rivestono una particolare rilevanza e al suo racconto si aggiunge quello dell’iconica consorte Victoria Adams. Ne esce, a parere nostro, l’immagine di una coppia unita da un sentimento molto forte e che con tenacia, malignamente pensiamo incrementata anche dai cospicui interessi finanziari condivisi, persevera nel restare unita da 25 anni: abbiamo avuto l’impressione che il timone della nave sia sempre stato saldamente nelle mani di Victoria, specie quando si è trattato di perdonare un tradimento madrileno che, con aplomb molto british, il bel David non rinnega né ammette, limitandosi a sospirare con sguardo da cane bastonato. La vera chicca, però, arriva nella puntata finale: David ha appeso le scarpette al chiodo e si dedica a svariati hobby, sia sportivi sia casalinghi: gioca a golf, è appassionato apicoltore, coltiva verdure biologiche e, udite, udite, confessa di essere maniaco dell’ordine e della pulizia, tanto che, quando tutti i membri della famiglia se ne sono andati a dormire, passa in rassegna le varie stanze della principesca magione, per assicurarsi che tutto sia al posto giusto (viste le superfici da ispezionare, immaginiamo che inizierà alle 22 e terminerà verso l’una di notte!). Inoltre si è fatto costruire una dépendance nella quale può dare libero sfoggio delle proprie doti di cuoco, soprattutto producendo pantagrueliche grigliate, di fronte alle quali scatta la nostra inarrestabile invidia: «Non ci credo! È bello, simpatico, pieno di soldi e sa pure cucinare! Anche se ha 28 anni in più di me, lo trovo troppo fantastico!» «È assurdo che un uomo con tutte queste doti domestiche sia capitato a Victoria Adams che, per sua stessa ammissione, si nutre esclusivamente di pesce alla griglia e verdure al vapore: come diceva il buon vecchio Calimero: “È un’ingiustizia, però”!»

silviamalaspina@libero.it

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