Bon ton da cani

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di Patrizia Ferrando

I nostri amici a quattro zampe sanno come farsi amare. E spesso conoscono le buone maniere meglio di noi!

Non si tratta di un paradosso, almeno non del tutto: gli esperti spiegano che uno dei motivi per cui i cuccioli devono restare almeno due mesi con la madre è la possibilità di apprendere un codice di comportamento. Possiamo quindi dire che un galateo degli animali domestici è composto sia di conoscenza della loro natura sia di rispetto per il nostro prossimo (umano).

Ecco i gatti, ad esempio, veri maestri di savoir-faire: quando ci sono ospiti li accolgono con discrezione e seguono l’andamento della serata dalla loro poltroncina. Ovviamente, come per ogni altezza reale, è vietato toccarli, a meno che non siano loro a volerlo.

Un buon “umano domestico” cerca sempre di valorizzare tale presenza: toglie tutti i peli da divani e sedie, così che nessuno possa lamentarsene e si assicura che i nuovi arrivati non abbiano paura degli animali. Se ci sono problemi di timori e allergia o se si è consapevoli di una forte esuberanza del proprio compagno di vita con la coda, meglio farlo restare in uno spazio comodo e separato. Tale scelta risulterà automatica in caso d’incontri formali.

Anche se i nostri amici condividono l’amore per gli animali, non suona comunque opportuno enumerare troppo a lungo le prodezze, le beltà e le straordinarie doti di Leonetto o Fuffino, tantomeno insistere perché si giochi con lui. Quando si esce per una passeggiata, le regole del galateo coincidono con quelle d’igiene e sicurezza: sacchetti e paletta, guinzaglio, buon senso. Più che lecito chiedere una ciotola d’acqua all’esterno dei locali pubblici.

D’altro canto, non possiamo imporre la presenza di un nostro animale in casa altrui senza preventivo permesso, e possiamo gratificare un padrone felice “presentandoci” bene al suo cane.

Molti affermano che il modo migliore sia far percepire il proprio odore, ma non è proprio così.

Se incontriamo un cane sconosciuto per strada, allungare la mano verso di lui, con l’obiettivo di farsi annusare, non è sempre una buona idea. Potremmo, involontariamente, portarlo ad avere una reazione difensiva. Perché? Perché stiamo invadendo il suo spazio intimo.

I cani usano il loro bon ton se incontrano estranei: si avvicinano compiendo una semicurva, si annusano alla ricerca di informazioni e solo allora decidono come trasformare quell’incontro.

La giusta presentazione verso un cane sconosciuto è quella di lasciarsi annusare, evitando di fissarlo e di allungare la nostra mano verso di lui. Solo dopo, se il cane è ben disposto e noi desideriamo toccarlo, potremmo proporgli un contatto.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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