Mons. Giancarlo Dellagiovanna è stato ordinato vescovo

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Il 25 aprile nella basilica romana di S. Maria in Trastevere dal cardinale Pietro Parolin. La prima Messa celebrata in duomo a Voghera domenica scorsa

ROMA – Il 25 aprile è stato un giorno di festa per la Diocesi di Tortona per l’ordinazione episcopale di monsignor Giancarlo Dellagiovanna, sacerdote di origini vogheresi, che nel marzo scorso è stato nominato da Papa Francesco arcivescovo della sede titolare di Sistroniana e nunzio apostolico in Burkina Faso. A presiedere la celebrazione è stato il cardinale Pietro Parolin segretario di Stato, mentre vescovi conconsacranti erano Mons. Guido Marini di Tortona e Mons. Fortunatus Nwachukwu, arcivescovo segretario del Dicastero per l’Evangelizzazione, sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari. L’ordinazione era inizialmente programmata nella basilica di San Pietro, ma dopo la morte del Papa, è stata trasferita a Santa Maria in Trastevere. Mons. Dellagiovanna era circondato da numerosi confratelli vescovi e cardinali di varie parti del mondo, tra cui anche l’arcivescovo Vittorio Viola, vescovo emerito di Tortona e da molti sacerdoti amici. Tra questi vi era padre Cristoforo Paszkiewicz, guardiano della chiesa dei frati di Voghera che ha letto la formula di presentazione del nuovo vescovo, don Cristiano Orezzi, direttore della Pastorale giovanile della diocesi di Tortona, don Paolo Padrini, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Tortona e parroco della cattedrale di Tortona, don Pietro Sacchi parroco di San Pietro di Voghera, parrocchia orionina da cui proviene mons. Dellagiovanna, mons. Mario Balladore, cancelliere vescovile della diocesi di Tortona e mons. Pierangelo Pietracatella, sacerdote diocesano attualmente Uffi- ciale della Sacra Rota a Roma. Nell’assemblea vi erano anche il consigliere provinciale Dino Di Michele, in rappresentanza della Provincia di Pavia e l’onorevole Paolo Affronti con il figlio Nicola. Dopo la liturgia della Parola e la presentazione del candidato all’ordinazione episcopale, il cardinale Pietro Parolin nell’omelia si è soffermato sul passo del vangelo del giorno, in cui Gesù risorto appare ai suoi discepoli sul lago di Tiberiade. Ha sottolineato come «nel mistero della risurrezione sta tutta la verità del cristianesimo». Rivolgendosi a mons. Dellagiovanna ha sottolineato come attraverso l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria lui entra a far parte del collegio dei vescovi che sono successori degli apostoli e testimoni della risurrezione. E a questo proposito Parolin ha citato un’omelia di Papa Francesco ai vescovi del gennaio 2016 nella quale aveva definito il vescovo “martire del risorto”. Come testimone e martire della risurrezione, il nuovo vescovo secondo il cardinale è chiamato a insegnare e testimoniare l’unicità di Cristo e a custodire la fede, con l’impegno di proporre il Vangelo come risposta convincente ed efficace dei problemi della società. Nel nuovo incarico di nunzio in Burkina Faso, don Giancarlo dovrà aiutare i fratelli a camminare sulle strade di Gesù Cristo e dovrà continuare a gettare le reti per accogliere i nuovi fratelli. Infine, il cardinale Parolin ha messo in evidenza come nello stemma del nuovo vescovo è presente la croce che è simbolo della sofferenza e della gloria di Cristo che morendo vince il peccato e ci dona la vita. Dopo l’omelia si è svolta la liturgia con la pronuncia degli impegni da parte del futuro vescovo, seguita dalla prostrazione accompagnata dalla litania dei santi. L’imposizione delle mani, la preghiera dell’ordinazione, la consegna del Vangelo e dei simboli episcopali sono stati seguiti con grande attenzione e commozione da tutta l’assemblea. Prima della benedizione finale, il nuovo vescovo ha preso la parola per ringraziare tutti coloro che in questi anni di carriera diplomatica in varie parti del mondo lo hanno accompagnato e sostenuto con la preghiera. Domenica 27 aprile Mons. Dellagiovanna ha celebrato la prima S. Messa da vescovo nel Duomo di Voghera alla presenza dei confratelli della città, della sindaca Paola Garlaschelli, delle autorità civili e militari cittadine e di tanti amici che hanno voluto congratularsi con lui e abbracciarlo prima della sua partenza per la terra d’Africa.

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