La donna più bella del mondo

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di Silvia Malaspina

Questa settimana vorrei soffermarmi su quella che per me è la donna più bella del mondo: già da tempo avevo sentore circa la sua identità ma, nel corso delle ferie da poco concluse, ne ho riportato granitica certezza.

La donna più bella del mondo ha una gamba sola, anzi uno stivale, molte curve sinuose, arditi dislivelli, feconde pianure, altipiani arsi dal sole, morbide spiagge dorate, scogliere modellate dal mare cobalto, isole sferzate dal vento capriccioso, cime che toccano il cielo, paesini che paiono sfondi di un presepe, tesori a profusione in ogni anfratto.

La nostra bella Miss si chiama Italia e non teme confronti con nessun’altra concorrente: quale aspirante al titolo di più bella del reame può vantare una tale varietà di paesaggi e di climi, di tradizioni culturali, folcloristiche e gastronomiche, una densità capillare di arte prodotta da geni inarrivabili? La cara vecchia madre patria, complici anche i non sopiti timori da Covid, si è rivelata la meta preferita delle vacanze estive degli italiani, riconfermando un trend in costante crescita: il 91% ha scelto una destinazione domestica, solo il 9% ha prediletto l’estero.

Dopo mesi di agonizzanti chiusure, quasi tutte le attività hanno riaperto e la percezione, speriamo quella giusta, è di una vera ripartenza. Il comparto del turismo ricomincia a sorridere dopo un lungo periodo di disastro e ci sono segnali molto positivi anche per gli stranieri che sono giunti numerosi ad ammirare la nostra bella donna: statunitensi e nord europei, per esempio, hanno già consacrato l’Italia come meta turistica preferita.

La nostra avvenente signora, però, come tutte le donne, è un po’ capricciosa e ha bisogno di attenzioni: dovremmo pertanto cogliere l’occasione offertaci della pausa estiva per coccolare questa eterna fidanzata, che forse non abbiamo mai eletto a unica vera compagna di vita, pensando che, al di là delle sue frontiere, si potesse trovare sempre qualcosa di meglio. Le delizie che lei ci offre sono spesso inaspettate: ho sperimentato in prima persona che l’eludere una fila plurichilometrica in autostrada può condurre alla scoperta di borghi sconosciuti e affascinanti, arricchendo la conoscenza di un territorio che non smette di stupire.

Durante queste ferie ho rivalutato l’espressione “nazional popolare”, spesso rivestita di un’accezione negativa, come se definisse qualcosa al ribasso: credo che la pandemia ci abbia insegnato che, al di là dell’inno di Mameli cantato dai balconi, se Miss Italia chiama, tutti ci stringiamo a coorte. La donna più bella del mondo apprezza la vicinanza di affetto e di intenti: mi auguro che non si riveli un effimero “ti amo” estivo scritto sulla sabbia.

silviamalaspina@libero.it

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