La collaboratrice della Segreteria del card. Canestri: «Don Guido un segretario sempre pronto ad aiutarci»

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Suor Chiara Cervato, della congregazione delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù di Genova, per anni ha seguito la Segreteria del card. Giovanni Canestri e ha conosciuto molto bene Mons. Guido Marini quando era segretario personale del cardinale nel periodo in cui fu a capo della Diocesi di Genova, dal 1987 al 1995.

«Ricordo ancora molto bene quando, alla fine di dicembre del 1987, il seminarista Guido Marini entrava a far parte, come segretario di Mons. Giovanni Canestri, poi cardinale, della nostra “famiglia” arcivescovile di Genova, nella quale noi eravamo arrivate verso la fine di ottobre di quell’anno. L’Arcivescovo Canestri aveva subito saputo creare un clima familiare in cui regnava l’amore e nel quale è stato bello accogliere il suo giovane collaboratore.

Dopo pochi giorni dal suo arrivo, sono venuti a farci visita i suoi genitori e noi abbiamo instaurato una vera amicizia con papà Roberto e mamma Maria Letizia.

La sorella Marina all’epoca era già sposata ed era madre di Francesco. Più tardi arrivò anche Lucia che, pochi giorni dopo la nascita, abbiamo potuto accogliere in Episcopio. Le sue gioie familiari contagiavano anche noi. In seguito abbiamo frequentato periodicamente la mamma di don Guido che ci invitava a prendere il the con lei. In uno di questi incontri ci aveva raccontato che nel cortile del Seminario suo figlio amava giocare al pallone con gli altri seminaristi e puntualmente tornava a casa con la veste sgualcita e macchiata e lei allora gli chiedeva: «Ma, Guido, perché non ti togli la veste quando giochi?». La sua risposta era: «Mamma, don Bosco non la toglieva quando giocava con i suoi ragazzi!». Nel ruolo di segretario Mons. Marini era molto impegnato per le udienze dell’Arcivescovo e nell’accompagnarlo nei suoi spostamenti. Eppure era sempre disponibile per noi suore a svolgere il ruolo di autista. Un giorno, dopo che avevo da poco acquistato un computer per gestire più facilmente la corrispondenza, avevo chiesto a don Guido di accompagnarmi dal tecnico e lungo la strada gli avevo detto: «Don Guido, dovrebbe prendere anche lei un computer per svolgere più facilmente il suo compito!». Lui mi aveva risposto di trovarsi bene con i fogliettini e io avevo esclamato: «Ma, don Guido, come è arretrato!». Anni dopo, ricordando questo episodio, mi ha confidato, scherzosamente, di essersi legato al dito quella risposta, Da allora ha fatto davvero tanta strada e oggi è un vescovo social che ha perfino un suo blog. Ho avuto la gioia di partecipare alla sua ordinazione sacerdotale presso la sua parrocchia della “Maddalena” a Genova e ricordo ancora l’emozione e la commozione di quel momento. Si notava in lui un coinvolgimento straordinario nel ricevere il dono del sacerdozio a cui si era preparato con tanta preghiera e con un ritiro spirituale. All’uscita dalla chiesa ho notato un gruppo di giovani di una parrocchia di Genova che lui seguiva, con un cartello sul quale c’era scritto: “Oggi sacerdote, domani vescovo”… E la profezia si è avverata! Un altro mio ricordo risale a un 25 Aprile, forse del 1990, quando il Cardinale Canestri mi aveva comunicato che a pranzo ci sarebbero state più di dieci persone per festeggiare l’onomastico di Mons. Marco Granara. Essendo incaricata dell’acquisto del pane, mi sono preoccupata di procurarmelo e, dopo aver visto su “Il Secolo XIX” che la panetteria aperta più vicina si trovava a Recco, ho chiesto a don Guido di accompagnarmi e lui, prontamente, l’ha fatto. Difficilmente dimentico quella passeggiata lungo il mare in una bella giornata di sole e quel pane fresco e quella focaccia genovese che tutti hanno gradito.

Dopo essere stato ordinato sacerdote, don Guido, quasi tutti i giorni, celebrava la S. Messa nella cappella dell’episcopio e offriva a noi suore la sua riflessione chiara, semplice e profonda sulle letture del giorno. Conservo ancora quegli appunti sui quali sono ritornata più volte, trovandoli sempre coinvolgenti. Oggi lui continua a proporre a tutti le sue riflessioni sulle letture del giorno grazie al suo blog, alla voce “Parola e Vita”. A Roma, durante la consacrazione episcopale, alla quale ero presente, ho visto Mons. Marini immerso nel mistero che stava vivendo e che lo collegava direttamente alla chiamata degli Apostoli e al mandato loro affidato da Gesù. Per me è consolante vedere incarnata nella Chiesa di oggi la santità a cui Dio chiama tutti i battezzati, ma in particolare i suoi consacrati».

(nella foto di copertina: Mons. Guido Marini, nel giorno del suo compleanno, tra il card. Giovanni Canestri e suor Chiara Cervato – Roma, 31 gennaio 2008)

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