In cravatta nera

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di PATRIZIA FERRANDO

La gloriosa rubrica di Donna Letizia, che per decenni elargì consigli di galateo e “uso di mondo” sul settimanale Grazia, dando contestualmente alle stampe anche l’imprescindibile manuale Il Saper Vivere, riceveva quesiti di variegato segno e anche di notevole bizzarria. Accanto a semplici richieste di consigli, comparivano domande sull’opportunità di ornare di lampadine la coroncina da comunicanda o sull’atteggiamento da tenere dopo aver creduto che l’occhio di vetro perso da una bambola appartenesse a una signora dallo sguardo un tantino fisso. Ma una richiesta, più semplice e ricorrente, sembrava attanagliare soprattutto chi aveva ambizioni sociali pur essendo privo di esperienza mondana: cosa significa “cravatta nera” sui cartoncini d’invito? Facile: vuol dire che i signori sono tenuti a indossare lo smoking, che comprende il papillon nero. Il problema nasceva dalla valenza luttuosa che molti vedevano in tale dicitura, pensando alle cravatte portate ai funerali. Con il progressivo diradarsi delle occasioni da frac (la cosiddetta “cravatta bianca”) lo smoking si accosta spesso, oggi, a signore non solo in abito da sera, ma anche lungo. Il nome viene dall’inglese smoking jacket ovvero giacca da fumo, perché questo capo iconico nasce come semplice veste da camera per uomini con lo scopo di preservare dall’odore del tabacco. Poiché è usato di sera, viene chiamato anche dinner jacket, giacca da sera. Si dice sia stato indossato per la prima volta il 10 ottobre 1886 dal dandy e industriale Griswold Lorillard al Tuxedo Club nel New Jersey. Da qui il nome “tuxedo” con cui viene nominato oltreoceano. Ma, al femminile, smoking suonava trasgressione. Nessuno prima del 1966 e prima di Yves Saint Laurent aveva osato mettere la donna in smoking. Ed era talmente sconveniente che, sembra incredibile oggi, sono pochissimi i locali degni di nota che autorizzano l’ingresso a donne in smoking. Il manager del rinomato Cote Basque di Manhattan arriva a dire che per cene formali indossarlo è inadeguato tanto quanto un costume da bagno. Ma il tuxedo diventa velocemente il nuovo must-have. Grazie, come spesso accade, a volti noti. La prima a indossarlo è la splendida Catherine Deneuve nel 1967. Qual è il galateo dello smoking? È innanzitutto legato all’orologio: può essere indossato solo per quelle occasioni che hanno inizio dopo le 18, per una cerimonia, ad esempio una premiazione molto formale, un evento importante, una serata di gala, al casinò o a teatro. Insomma, per tutte le occasioni che richiedono l’abito da sera oltre a quelle in cui, sugli inviti, viene espressamente richiesto di presentarsi “in cravatta nera”.

patrizia.marta.ferrando@gmail.com

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