Il santuario di Fumo
Di Pier Luigi Feltri
A Fumo, lungo la Via Emilia nel comune di Corvino San Quirico, è situato il santuario della Madonna di Caravaggio. La costruzione del complesso, che fu fortemente voluta da san Luigi Orione, avvenne tra il 1938 e il 1939 su un terreno donato da Ermelinda Tacconi, madre del canonico Arturo Perduca. Quest’ultimo, “gemma del clero tortonese”, fu compagno di studi di don Orione e poi per sessantadue anni al servizio della Diocesi e della Piccola Opera della Divina Provvidenza. La signora Ermelinda, osservando crescere il borgo di Fumo senza una chiesa, sognava che proprio sui terreni di famiglia sorgesse una cappella dedicata alla Madonna di Caravaggio, alla quale lei, il marito Luigi e i figli erano profondamente devoti. Quel desiderio materno si concretizzò, e l’edificio fu consacrato al culto dal vescovo Melchiori il 26 maggio 1939. La struttura presenta una facciata sobria e regolare; i tre portali sono protetti da un ampio porticato. L’insieme rivela un gusto composito, tra suggestioni neoclassiche e soluzioni di impronta razionale, come si addice a un luogo costruito alle soglie della guerra. Nel progetto, si dice, fu preso spunto dalla basilica di San Vincenzo in Prato di Milano. L’impianto è a navata unica; suggestiva la cripta policroma. Sull’altare maggiore è collocata una statua della Madonna di Caravaggio, la cui iconografia rimanda all’apparizione del 1432 alla contadina Giovannetta Vacchi nei pressi della città lombarda omonima. Secondo la tradizione, la donna, trentaduenne, era afflitta da gravi problemi famigliari. In un momento di grande sofferenza si era recata nelle campagne a Sud-Ovest del borgo di Caravaggio, dove le si presentò Maria, Madre di Dio, apparsa come “Regina della pace”. Ella le affidò questo messaggio: «Mi è stato concesso di salvare i Cristiani dalle imminenti e meritate punizioni della Giustizia Divina, e di venire ad annunciare la Pace.» Chiese anche la costruzione di una cappella sul luogo della visione, e dal punto indicato sgorgò una sorgente, le cui acque si rivelarono miracolose. Il messaggio ebbe vasta eco, e numerosi santuari in Italia settentrionale furono a Lei dedicati. Anche quello di Fumo si inserisce in questa scia, segno tangibile della devozione popolare mantenutasi viva attraverso i secoli. Ancora oggi il santuario è affidato ai Figli della Divina Provvidenza, e il 26 maggio viene celebrata la festa del santuario, nell’anniversario dell’apparizione di Caravaggio e della consacrazione della chiesa di Fumo.
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