Il punto di vista dei tedeschi

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La seconda stagione dell’avvincente miniserie tedesca “Das Boot”, basata sull’omonimo romanzo di LotharGünther Buchheim, sbarca su Sky Atlantic domani, venerdì 26 giugno, quando alle 21.15 andranno in onda i primi due episodi (tutti sempre disponibili anche in streaming su Now Tv). Sono passati nove mesi dalla distruzione del sottomarino U96, e la storia si svolge nella Francia occupata dai nazisti, nell’autunno del 1942.

Sono in corso le preparazioni del viaggio inaugurale dell’U612, affidato al giovane comandante Klaus Hoffmann. Mentre lui e il suo equipaggio affrontano i pericoli acquatici legati alla guerra, la situazione sulla terraferma è altrettanto movimentata a causa di un gruppo spionistico nel quale sono coinvolti anche gli americani. Questo avrà conseguenze di non poco conto per Simone Strasser, arrivata dall’Alsazia a La Rochelle e costretta a scegliere tra il Governo tedesco e la Resistenza francese. Il compito del regista viennese Andreas Prochaska non è per nulla facile: occorre stimolare la visione e la curiosità attraverso una ricostruzione articolatissima, fondendo e rendendo il più possibile fluide situazioni narrative agli antipodi.

L’obiettivo di “Das Boot” è rendere protagonista la Storia, con tutte le sue storture e i suoi insegnamenti. Nel complesso si restituisce l’idea del caos e della confusione che regnano nel sistema militare. I dialoghi, gli sguardi e la sottile tensione degli eventi che si succedono a La Rochelle (ultima roccaforte francese a essere liberata dall’occupazione) e nelle segrete stanze del potere fun

zionano alla perfezione; mentre, paradossalmente, le sequenze marittime – perlomeno nei primi episodi – procedono con maggiore incertezza, risultando per lo spettatore meno coese e persino meno interessanti. Raramente il cinema e l’audiovisivo hanno raccontato il nazismo e i suoi abomini dal punto di vista dei tedeschi, e il fatto che il prodotto sia interamente “made in Germany” non fa che aumentare la curiosità.

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