Il pudore cancellato

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di PATRIZIA FERRANDO

L’estate è sempre stata la stagione del gossip, della discussione frivola dei vari scoop, della scoperta dell’attore X che frequenta una nuova fiamma, della cantante Y che è in dolce attesa, e anche di coppie meno felici alle prese con traversie. I social, però, hanno stravolto tutto, nel bene ma anche nel male, spingendo a spettacolarizzare i fatti propri, inducendo chi vuole a commentare senza sapere.

Una rottura sentimentale, nella fattispecie, rappresenta un fallimento per entrambe le parti, ancor più se si trasforma in un caso più o meno pubblico, se non nazionale, com’è capitato all’affaire torinese di una nota coppia, il cui addio ha infiammato discussioni e scatenato più di qualche sorrisetto sarcastico. Al netto degli schieramenti per l’uno o l’altra, sarebbe buona norma, in caso di rottura di fidanzamento, attenersi ad alcune regole comportamentali, di quelle che ci si augura non debbano servire, ma è comunque meglio valutare.

Purtroppo sta diventando di moda lasciarsi con il botto. Non pochi ritengono che la colpa sia dell’imbarbarimento dei costumi, forse pure dei sentimenti, dettato, oltre che dai social deputati a raccontare vite, da scadimento dei linguaggi e trasmissioni stile “Temptation Island”. Una delle virtù più misconosciute è il pudore. Pudore che non è solo non aggirarsi seminudi e non tenere atteggiamenti troppo rilassati in pubblico, ma anche proteggere, e dare valore a sentimenti e relazioni, perfino se finiscono.

La nudità dell’anima data in pasto a chiunque è perniciosa, con l’eccesso di parole, di spiegazioni, di lamentele, di spettacolarizzazione delle proprie infelicità e frustrazioni: proprio come risulta volgare eccedere nella manifestazione di una gioia che diventa show impersonale ed egoriferito.

Le buone maniere contemporanee dicono che il lasciarsi va fatto di persona, non attraverso i social o con un messaggio. Bisogna avere il coraggio di guardare l’altro negli occhi per sopportare il suo disagio, il suo dolore.

Poi c’è il quando. Ci son dei periodi in cui fa più male, come Natale, Capodanno, gli anniversari e i compleanni, perché sono giorni in cui il dispiacere risulta amplificato. Inoltre, il galateo suggerisce che tocca a chi ha deciso di rompere il rapporto l’onere di comunicarlo ad amici e parenti, a partire dai rispettivi genitori.

Vietati invece, anche tra i giovanissimi, usi dei propri profili per sfoghi o peggio per ripicche e ironie fuori luogo che sfiorano l’umiliazione. Se sono già partite le partecipazioni, le mancate nozze devono essere annunciate con una telefonata agli invitati e i doni già pervenuti vanno rispediti al mittente.

Vanno resi all’ex eventuali oggetti di famiglia.

patrizia.marta.ferrando@gmail

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