Gli indumenti di don Orione, un povero fra i poveri

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Presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Pontecurone, domani, venerdì 10 marzo, si apre una mostra particolare, preludio dell’anniversario della morte del santo

Doppia valenza per la mostra che si inaugura venerdì 10 marzo presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie (meglio conosciuta come “chiesa del Bossi”) a Pontecurone. Nell’apertura delle celebrazioni che ricordano l’anniversario della morte di san Luigi Orione (12 marzo 1940), l’associazione culturale “Il paese di don Orione APS”, nella chiesa che il piccolo Orione frequentava regolarmente, al seguito del suo mentore don Michele Cattaneo, cappellano dell’ospedale “G. Bossi”, presenta un’esposizione di alcune reliquie orionine, particolarmente significative.

Occorre precisare che, suddivise in quattro classi di appartenenza, quelle esposte non riguardano parti del corpo del santo, ma vesti o oggetti che il santo usava abitualmente oppure che ebbero un ruolo qualificante il santo stesso.

Per gentile concessione del “Paterno” di Tortona, in occasione dell’83° anniversario della sua morte, saranno esposti in questo luogo caro a don Orione alcuni suoi indumenti: un mantello, una veste e un paio di scarpe. Tutti e tre logori e consunti.

Se è vero che i vestiti hanno qualcosa di più di un senso utilitaristico, perché sono anche un modo con il quale esprimiamo la personalità, sono la prima immagine che proiettiamo agli altri e che, probabilmente, farà parte del ricordo che si porteranno di noi, allora la funzione sociale dell’abbigliamento di don Orione è inequivocabile. Lui era un povero fra i poveri, con la veste rattoppata e le scarpe sfondate, ma con il formidabile carisma della carità cristiana, per aiutare tutti i bisognosi e salvare le anime di quanti lo avvicinavano.

“Amministrava fiumi di denaro, senza mai sapere se ce n’era abbastanza per il giorno dopo, sentendosi soltanto un servo della divina Provvidenza” scrisse Mons. Costanzo Micci, vescovo di Fano.

Nelle povere vesti di don Orione e nell’innocenza del suo sguardo risplendeva – non ci sono dubbi – la luce smagliante dell’amore divino.

La fede e la devozione dei Pontecuronesi verso il santo rafforzano le precedenti motivazioni della mostra, integrata altresì da una esposizione di fotografie del funerale di don Orione durante la tappa nel suo paese natale.

Più il santo è importante per i devoti, più prende quota il valore spirituale delle reliquie e molti fedeli cristiani ritengono, attraverso le reliquie, di poter chiedere più efficacemente l’intercessione del santo a cui esse sono connesse.

Dunque, i poveri indumenti di don Orione hanno un “potere” proprio, individuale, diverso dalle altre rappresentazioni dello stesso santo.

Marialuisa Ricotti

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