Esserci: summa ontologica o antologica
La mostra a Fortunago curata da Pino Jelo, con le opere di 52 artisti, visitabile fino al 14 settembre. Un’occasione per una visione aggiornata sull’arte figurativa dell’oggi. Anche se qualcuno sostiene
che i contemporanei…
Esserci è il titolo della ricca esposizione (presenti 52 artisti, viventi e attivi con un’opera ciascuno) inaugurata il 20 luglio a Fortunago dal sindaco Pier Achille Lanfranchi nell’auditoriun “Giovanni Azzaretti”. È la prosecuzione di un felice ininterrotto percorso di mostre, sempre ad alto tasso di qualità, iniziato nel 1996, nei locali della sede del Comune, e proseguito, da alcuni anni, nel fiammante auditorium. La prima mostra è stata una personale di Emilio Scanavino, curata da Pino Jelo, una vita di artista formatosi all’Accademia di Brera e di docente. È lui, tuttora, il motore di FortunagoinArte e a lui (presente con una sua tela, dal titolo Memorie) è toccato presentare il significato della mostra in corso e spiegare come Esserci sia finalizzata a esprimere «per frammenti di verità» il nostro tempo. Le opere degli artisti presenti documentano percorsi complessi, articolati in linguaggi diversi. Anche un visitatore informato e attento deve impegnarsi nell’interpretazione dell’insieme di elaborazioni concettuali e visive tipiche del “Secolo Breve”. Quel Novecento prevalentemente dominato dal concetto di avanguardia, con gli artisti che avvertivano e traducevano gli stimoli, le urgenze di una società di forti contrasti, in vorticosa evoluzione. The Age of Anxiety è un saggio celebre di W. H. Auden che esprime il disorientamento di un’epoca. Con il nuovo secolo l’ansia si è accentuata e siamo arrivati alle compresenze, al bisogno del ritorno anche al realismo, senza che si sia affievolita la prosecuzione nel solco della provocazione tipica del Futurismo, del Dadà, dell’Astrazione, dell’Action Painting, della Pop Art, dell’Arte Povera. Esserci è l’occasione per avere una visione aggiornata sull’arte figurativa dell’oggi. Un oggi incerto e mutevole, condizionato dalle innovazioni tecnologiche, dalla comunicazione digitale, dai sobbalzi dell’economia globale. Nel bel catalogo vediamo i profili degli artisti affiancati dalla riproduzione delle loro opere. Mi piace citare per nome almeno il decano dei presenti: Mino Ceretti, figura cardine del Realismo Esistenziale, classe 1930. E non scherza Ercole Pignatelli, classe 1935. A ribadire l’affermazione di Picasso «ci vuole molto tempo per diventare giovani». Manca lo spazio per citare anche tutti gli altri, sui quali vale il cordiale giudizio di Pino Jelo che li ha coinvolti. Come già verificatosi in precedenti edizioni, ha fatto trasecolare la platea formata da addetti ai lavori oltre che da molti degli artisti in esposizione, l’intervento di Luigi Cavallo, direttore del Museo “Ardengo Soffici” (pittore, scrittore, accademico d’Italia su nomina di Benito Mussolini, firmatario del manifesto sulla razza, repubblichino di Salò). Già curatore di alcune delle precedenti rassegne d’arte nel paese certificato tra i “borghi più belli d’Italia”, Cavallo ha riconfermato – come in altre occasioni – la sua diffidenza per l’arte contemporanea. Un tormentone. Che si manifesta nel testo riportato nel catalogo, in cui lancia strali quali… “l’ansioso sperimentare per ottenere qualcosa di originale, di nuovo, si conclude quasi sempre nella nullificazione, nella vanità del “prodotto”… l’orizzonte dell’artista si chiude quasi su se stesso e trova, nel privato decorso di un pensiero separato, quel tanto di ‘verità’ che lo rappresenta e che, forse, consente un carattere alle sue opere”. Inestricabile, e almeno per me, inattuale, l’argomentare del professore. Peraltro nominato “cittadino onorario” di Fortunago. Ora si aspettano i giudizi dei visitatori alla mostra. Che rimane aperta – nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19 – fino al 14 settembre. Informazioni per appuntamenti: tel. 340 6454695 / 0383 675213; www.fortunagoinarte.it/.
Gigi Giudice
(Nella foto: Pino Jelo, Luigi Cavallo, Pier Achille Lanfranchi e Oretta Nicolini)