Cresce l’allarme per le truffe

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Due recenti casi a Tortona e Pontecurone. Prosegue la campagna di prevenzione dei Carabinieri

TORTONA – Il fenomeno delle truffe continua a essere molto diffuso e sono sempre di più le persone, spesso anziane o deboli, raggirate o derubate da persone che si fingono quello che non sono.

Nelle ultime settimane ne sono andate a segno alcune sul territorio tortonese. In particolare due, una a Tortona e una a Pontecurone, hanno fruttato un bottino totale che supera i 20.000 euro. Le hanno messe a segno un finto carabiniere e un finto tecnico dell’acquedotto che in entrambi i casi si sono presentati insieme alla porta di due case, dicendo di dover individuare una perdita idrica che rischiava di corrodere il denaro e i preziosi custoditi in casa e invitando l’ingenuo inquilino a riporli in una borsa e infilarli nel frigorifero, salvo poi impossessarsene loro stessi in un momento di distrazione.

Le truffe non solo toccano il patrimonio personale ma causano anche disagi psicologici perché le vittime si sentono violate e subiscono un vero shock.

Per evitare i raggiri occorre sempre massima prudenza nell’aprire la porta di casa. Questa è la prima importante raccomandazione delle forze dell’ordine, in particolare dei carabinieri della Compagnia di Tortona, diretta dal capitano Domenico Lavigna (nella foto di Luigi Bloise), che da tempo ha avviato una capillare campagna informativa, grazie alla distribuzione di un opuscolo contenente gli accorgimenti da adottare e i tipi di truffa più diffusi e grazie alla realizzazione di incontri costanti nei quartieri, nei paesi e nelle parrocchie al termine della Messa per ribadire accorgimenti e raccomandazioni validi per tutti. Presto il comandante Lavigna terrà una rubrica settimanale fissa sull’emittente radiofonica diocesana Radio Pnr (95.7 e 96,4 e www.radiopnr.it) per informare la popolazione.

Il fatto che sempre più cittadini si rivolgano alle forze dell’ordine per denunciare e segnalare è molto positivo, agevola le indagini e aiuta a prevenire i problemi.

Da evitare sempre il farsi prendere dall’emotività quando degli estranei suonano alla porta o dare trop- pa confidenza a chi si avvicina offrendo aiuto, magari durante le commissioni o nei pressi dei negozi, con la scusa di accompagnare a casa soprattutto gli anziani.

L’ideale è non dare confidenza agli estranei e in caso di insistenza chiamare i carabinieri oppure entrare in un negozio e chiedere all’esercente di provvedere.

La raccomandazione principale, comunque, rimane quella di non far entrare sconosciuti a casa. Nessun incaricato pubblico può arrivare senza preavviso. E nel caso di presunti carabinieri, è sempre meglio telefonare al 112 per chiedere conferma della loro presenza e verificare che nei pressi ci sia la macchina della pattuglia.

La telefonata può farla anche chi, nel vicinato, vede persone o auto sospette, perché non provoca nessuna conseguenza a chi la effettua anche se l’allarme fosse infondato, ma può essere determinante per cogliere sul fatto i malviventi.

Stefano Brocchetti

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