Concluso il restauro della copertura della parrocchiale

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I lavori a Castellar Ponzano realizzati grazie ai contributi delle Fondazioni CRA e CRT

CASTELLAR PONZANO – L’intervento effettuato sulla copertura della chiesa parrocchiale di San Pietro è stato dettato dalla necessità di mantenere e conservare architettonicamente un edificio religioso utilizzato e che paesaggisticamente si inserisce in una porzione di territorio caratterizzato da piccoli centri abitati. Le origini della chiesa risalgono alla prima metà del XVI secolo: da una visita pastorale di Mons. Maffeo Gambara risulta che nel 1523 esistesse una chiesa vecchia e cadente, che fu abbattuta proprio per disposizione vescovile. La nuova pare fosse ubicata più a sud dell’attuale, verso Villalvernia, nel campo denominato di san Pietro, dove alcuni scavi portarono alla luce resti umani, che fecero supporre l’esistenza di un cimitero. L’edificio attuale è stato eretto a partire dal 1863 su progetto dell’ingegnere Nicolò Bruno di Sampierdarena, il medesimo che si occupò del rifacimento della facciata attuale della Cattedrale di Tortona. L’edificio, a pianta centrale, subì importanti rifacimenti e interventi: nel 1898-99, la cupola, originariamente rivestita di ardesia, venne ricoperta completamente in rame. All’interno si segnalano l’altare maggiore, donato dal canonico Pernigotti e due altari laterali donati dalla famiglia Guasone. Nell’abside sono conservate due tele del XVII secolo raffiguranti una Sacra Conversazione e un san Gerolamo. Lo stato di conservazione della copertura si era rivelato strutturalmente critico già all’epoca di un primo parziale intervento nel 2014, che, per motivi economici, non è stato possibile estendere a tutta la copertura, tanto che l’orditura del tetto, in alcuni punti, presentava elementi di criticità, in relazione soprattutto alla vulnerabilità sismica e all’impermeabilizzazione del sottotetto. L’intervento sanatorio eseguito ha evitato ulteriori danni del bene, sia dal punto di vista architettonico, sia dal punto di vista della conservazione dei beni artistici in esso custoditi. Inoltre, la manutenzione e la preservazione garantisce la continuità della fruizione della chiesa, prevenendo il futuro inevitabile degrado, con conseguente abbandono, cui seguirebbe l’impoverimento ambientale e paesaggistico, specie in un contesto come quello delle pianure alessandrine, costellate di campanili e cupole, punti di riferimento per chi ci abita o vi transita. La valenza etnoantropologica di edifici come la chiesa di Castellar Ponzano è incommensurabile: l’interno riecheggia di preghiere e vi sono custodite le opere per il mantenimento del culto cristiano e per essere consegnate alle generazioni future. La conservazione si pone come un elemento di forza per le iniziative di carattere locale che mirano a rendere animato il paese, arricchitosi, negli ultimi due anni del recupero di un altro edificio storico: il castello Sforzini. È una dimora privata, che potrebbe essere ulteriormente valorizzata, se il contesto urbano resterà curato, partendo proprio dall’elemento centrale dell’abitato costituito dalla parrocchiale. L’intervento di restauro della copertura della chiesa è stato reso possibile grazie a una sinergia di cofinanziamenti elargiti da Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Conferenza Episcopale Italiana (8xmille).

Silvia Malaspina

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