Che fai tu luna in ciel?

Visualizzazioni: 31

Di Ennio Chiodi

“Sulla luna, per piacere, non mandate un generale: ne farebbe una caserma con la tromba e il caporale. Non mandateci un banchiere sul satellite d’argento, o lo mette in cassaforte per mostrarlo a pagamento”. Gianni Rodari, il grande autore, tra l’altro, di incantevoli favole e filastrocche “per grandi e piccini”, ci vedeva lungo. Sulla luna è stata scritta sul finire degli anni ’50. Mancavano molti anni a quel 20 luglio del 1969 quando Neil Amstrong e Buzz Aldrin misero per la prima volta nella storia il piede sul suolo lunare grazie al successo della missione Apollo 11 della Nasa. Un’impresa che rimane indelebile nella memoria di molti di noi e che viene ricordata – ogni 20 luglio, appunto – con la celebrazione della Giornata Internazionale della Luna. Non mandateci militari e affaristi avvertiva Rodari: ne farebbero occasione di dominio e di guadagno. È successo proprio così. La conquista della Luna e dello spazio è – anche di questi tempi – questione militare per gli Stati ed economica per miliardari come Elon Musk e Jeff Bezos, che si sfidano mobilitando risorse clamorose e raffinate tecnologie. Dopo 56 anni nessuno è ancora tornato a lasciare orme sulla polvere del nostro satellite. La gara è aperta tra americani e cinesi. I primi, con il progetto “Artemis”, avevano previsto un nuovo sbarco già per questo 2025, ma lo dovranno rimandare di qualche anno. I secondi, con il programma “Chang’e”, stanno recuperando terreno e tentano di battere i rivali occidentali in volata. Obbiettivo dichiarato non è più il semplice sbarco, ma la realizzazione di stazioni spaziali di supporto e la costruzione di strutture permanenti sul suolo lunare. I cinesi, in particolare, sembrano intenzionati a esplorare l’altra faccia del satellite, quella metà mai vista, di cui possiamo solo intuire morfologia e atmosfere. Una volta svelato anche quel lato ci resterà la magia dei Pink Floyd per immaginare The Dark Side Of The Moon. L’arrembaggio alla Luna, tuttavia, non è destinato a fermarsi una volta raggiunta la meta: l’obbiettivo è Marte. La colonizzazione del pianeta rosso è ambita dai grandi investitori privati che intravedono guadagni stellari dallo sfruttamento di minerali e terre rare e dall’utilizzo di risorse naturali come idrogeno, anidride carbonica e ghiaccio, trasformate in benefici per l’umanità sulla terra. “Ha da essere un poeta sulla Luna ad allunare: con la testa nella Lu- na, lui da un pezzo ci sa stare… sulla Luna e sulla Terra fate largo ai sognatori”. No, non ci vanno i poeti sulla Luna, come implora Rodari. I poeti, gli scrittori, i sognatori la Luna ce l’hanno però raccontata spesso come una metafora della vita, come Leopardi che rammentava “sovra questo colle, io venìa pien d’angoscia a rimirarti”.

enniochiodi [at] gmail.com

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *