Beata Paolina von Mallinckrodt

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La Beata di questa settimana è stata una religiosa tedesca che ha fondato la congregazione delle suore della carità cristiana o figlie della Beata Vergine Maria dell’Immacolata ed è stata beatificata da Papa San Giovanni Paolo II il 14 aprile 1985. Pauline (Paolina) von Mallinckrodt, che la Chiesa ricorda il 30 aprile, nacque a Minden, nella diocesi di Paderbon, in Germania, il 3 giugno 1817 da padre evangelico-luterano e madre cattolica, fu battezzata con i nomi di Maria, Bernardina, Sofia, Paolina, fu educata con molta cura nella fede cattolica dalla madre. Iniziò giovanissima a dedicarsi all’assistenza agli orfani, ai malati e ai poveri di Paderborn, in compagnia di un gruppo di collaboratrici. Nel 1824, suo padre fu trasferito ad Aquisgrana, in Renania, quale presidente del governo e lei creb- be in un ambiente sereno e benestante.

Dopo la morte della madre, avvenuta per tifo nel 1834, dovette prenderne il posto nel governo della famiglia. La Beata affrontò anche un periodo critico, un tempo di grande tormento, di paure e insicurezze, che superò affidandosi pienamente a Dio in una preghiera profonda e continua.

La fede fece di Paolina, come affermò un testimone, una persona tutta d’un pezzo, chiara e trasparente come la luce e altrettanto semplice, così che a diciotto anni capì chiaramente lo scopo della sua vita e la sua vocazione a Dio. Grazie alla sua fede sopportò dolori, amarezze e prove e crebbe nella grazia, fortificandosi con la preghiera, in una profonda vita eucaristica. Con grande tenerezza si dedicò ai bambini ciechi, ai quali voleva donare luce interiore, raggio della luce divina. Per questo servizio compiuto per amore di Cristo fondò la sua congregazione delle Suore della Carità cristiana. Insieme a quei bambini accolse poi altri bisognosi di aiuto e tutti trovarono in lei e nella sua grande opera aiuto, conforto e soprattutto amore.

Decise, anche, di assumere come compito per la sua congregazione l’educazione dei gio- vani, che considerò una vera e propria missione di cui si sentiva un grande bisogno.

La sua opera crebbe con successo, anche se tra continue lotte e difficoltà. Nel periodo dello sviluppo giunse anche la dura persecuzione del “Kulturkampf”, scatenato in Germania dal 1871 al 1887, che portò all’espulsione delle suore dagli istituti per l’insegnamento.

Per le sue suore Paolina cercò nuovi campi di attività in Austria, Francia, Belgio e nelle Americhe. Nel 1876 chiese a Pio IX l’approvazione delle costituzioni del suo Istituto.

Si ammalò di polmonite e morì il 30 aprile 1881.

I suoi resti mortali sono venerati a Paderbon, nella cappella della Casa Madre.

Daniela Catalano

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