Meglio conoscersi per nome
Di Carlo Zeme
Qualche secondo prima di cominciare a scrivere queste righe ho consultato il mio smartphone, ho aperto la pagina dedicata al tempo di utilizzo e mi ha rivelato che mediamente passo 2 ore e 58 minuti al giorno con il capo chino e il pollice che fa su e giù. In quello schermo ricevi consigli più o meno richiesti e l’algoritmo ti organizza un palinsesto di contenuti sui social che calza a pennello con la tua vita. Il mio algoritmo se lo avessi visto qualche anno fa mi avrebbe stupito, i contenuti che mi vengono proposti, infatti, sono un mix di vecchie glorie calcistiche e pediatri oppure esperti dell’infanzia che in video molto brevi t’insegnano e impartiscono consigli per candidarsi a vincere il pre- mio “Genitori dell’anno”. Margherita ha la tosse? Guarda caso c’è un video di un signore di Como che consiglia uno sciroppo magico. Margherita non fa la cacca da tre giorni? Ecco il video di un pediatra che dice di non preoccuparsi ma anche quello di una pediatra che afferma dritta in camera che è meglio pre- occuparsi e correre ai ripari. La centrifuga gira velocissima e come in una lavatrice tutte queste informazioni sono zeppe di commenti e persone che a tutti i costi devono risolvere problemi. I piccoli e grandi dilemmi con mia figlia però sono molto più concreti e a pochi centimetri da noi genitori senza la barriera di un cellulare in mezzo, riferiscono cose completamente nuove che viaggiano a ritmo sostenuto come le abitudini che cambiano da un mese all’altro. Arriva dunque un momento in cui ti sorge una domanda: di chi ci dobbiamo fidare? Lo so da sempre che non è una buona idea chiedere consiglio a internet, soprattutto se si parla di salute ma quella voce e quel gesticolare mi sembravano così autorevoli. Per fortuna però l’algoritmo e i consigli sui social vengono affrontanti insieme: da buoni essere umani io e Melina decidiamo di confrontarci e decidiamo che davanti a un problema è meglio sentire la nostra pediatra in carne e ossa che rispetto a un video in giro sul web ha una differenza fondamentale: conosce per nome la nostra Margherita.
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