Moda: costi bassi, prezzi alti

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Di Cesare Raviolo

Luglio, tempo di saldi: si fa la fila per accaparrarsi almeno un capo firmato a un prezzo scontato! Ma c’è chi, durante tutto l’anno, non esita a pagare centinaia di euro per acquistare capi alla moda. Le notizie degli ultimi giorni dovrebbero scoraggiare questi acquisti. Il Tribunale di Milano, infatti, ha disposto l’amministrazione giudiziaria nei confronti di Loro Piana, azienda italiana leader nella lavorazio- ne di cachemire, vigogna e lane extra fini, fondata nel 1924 a Quarona (VC). Conta 2.294 dipendenti, quasi 1,7 miliardi di euro di ricavi nel 2024 e 389 milioni di utile. Nel 2013, l’80% del capitale è stato rilevato dalla multinazionale francese del lusso LVMH di Bernard Arnault. Il provvedimento sottopone l’azienda per un anno a un amministratore, nominato dal medesimo Tribunale, per correggere pratiche illecite all’interno della sua filiera. Loro Piana, come anche Dior, Armani, Alviero Martini, Valentino, affidano parte della propria produzione ad altre imprese, con l’obiettivo di ridurre i costi: sono state accusate di non aver fatto sufficienti controlli sulle condizioni lavorative dei subfornitori. In particolare, per la procura di Milano, Loro Piana ha esternalizzato una parte della produzione di giacche all’Evergreen Fashion Group srl con sede a Milano, che a sua volta ne ha affidato la rea- lizzazione alla SorMan snc di Nova Milanese che la subappaltava alla Clover Moda Srl di Baranzate (MI) e alla DayMeiying di Senago (MI). Queste impiegavano lavoratori asiatici in nero, spesso senza documenti e permesso di soggiorno, in ambienti di lavoro insalubri e pericolosi, utilizzando macchinari senza dispositivi di sicurezza e pagando salari inferiori a quelli di legge. A fronte delle accuse, Loro Piana ha affermato di non conoscere ciò che accadeva nella sua filiera; in ogni caso, riconosceva un costo di 118-128 euro a giacca, mentre il prezzo di vendita era tra 1.000 e 3.000 euro: un ricarico davvero stratosferico! Le “Maison” giustificano il fatto che i loro prodotti sono costosi con la motivazione che sono unici, ovvero “esclusivi”; purtroppo, non è un’esclusiva del settore della moda lo sfruttamento dei lavoratori. Emblematico è anche il caso della logistica, che ha visto coinvolte, negli ultimi quattro anni, Amazon, DHL, BRT, Esselunga, IPS e FedEx. Certamente in economia costo, prezzo, valore sono concetti ben distinti, ma una riflessione sulla necessità di una loro coeren- te connessione e, soprattutto, sul valore del lavoro, non guasterebbe.

raviolocesare [at] gmail.com

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