“Terre”: si va verso il commissariamento

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Si sono dimessi in blocco i consiglieri eletti la scorsa settimana. Adesso per la cantina di Broni la palla passa alla Regione

BRONI – La Cantina Terre d’Oltrepò in crisi dopo che i consiglieri eletti hanno rinunciato ad assumere l’incarico. Ora si va verso il commissariamento, alla vigilia di una vendemmia complicatissima per i 500 conferitori associati. Ad annunciare la rinuncia è stato direttamente l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi. «La situazione emersa dopo le elezioni del nuovo Cda di Terre d’Oltrepò ha confermato la necessità di un’operazione di discontinuità che Regione Lombardia, insieme al sistema cooperativo e alle organizzazioni agricole, ha sostenuto con convinzione e responsabilità. – ha spiegato – Un’azione che ha interrotto un’inerzia pericolosa e ha fatto piena luce su una gestione che non consentiva alcuna possibilità di rilancio e nella convinzione che ulteriore immobilismo avrebbe portato ulteriori danni ai soci conferitori». Ora, aggiunge Beduschi, «si apre una fase nuova, nella quale interverranno gli organi ministeriali preposti al controllo: a loro il compito di far piena luce sui comportamenti e sulle eventuali responsabilità che hanno portato a questo stato di cose, nell’ottica di una massima trasparenza». «Abbiamo tentato tutte le strade per garantire una continuità operativa dopo aver auspicato la discontinuità gestionale, per avere contezza dei conti e della reale possibilità di continuare – assicura Beduschi – ma una volta scoperte tutte le carte è stato chiaro che la situazione attuale non consente alcuna prosecuzione della governance». Ma l’assessore garantisce che le istituzioni non lasceranno soli i viticoltori: «Il nostro impegno – conclude – sarà quello di accompagnare e velocizzare il più possibile questo percorso, lavorando in parallelo per individuare strumenti di sostegno a favore dei soci e del territorio, soprattutto in vista di una vendemmia che si preannuncia particolarmente complessa». Alle parole dell’assessore ha replicato il manager di Terre, Umberto Callegari: «La ricostruzione offerta, ancora una volta, non rispecchia la realtà dei fatti. – commenta Callegari – L’accesso responsabile alla composizione negoziata della crisi, misura di cui l’assessore era a conoscenza, rappresenta non un atto di inerzia, bensì l’esatto contrario: un’azione tempestiva e doverosa, conforme alle disposizioni normative in materia di crisi d’impresa, posta in essere a tutela del patrimonio, dei lavoratori, dei soci». E aggiunge: «L’unico immobilismo realmente dannoso è stato quello dell’ultimo Consiglio di amministrazione inse- diato che, senza adeguata contezza della situazione, ha tentato di bloccare la procedura in corso, generando confusione e determinando l’abbandono di alcuni partner finanziari strategici». Secondo Callegari, infine, «il ricorso al commissariamento, che oggi sembra essere auspicato da alcuni, non risolverà la crisi in atto»: «Al contrario – conclude – potrebbe con ogni probabilità condurre alla liquidazione della cooperativa, con conseguenze gravi per il territorio, i soci e i lavoratori».

Oliviero Maggi

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