Le Serve di Gesù e Maria dal Papa
Il 5 luglio la congregazione agostiniana ricevuta in Vaticano. Presenti anche suor Agata, suor Virginie e suor Monique della comunità di Voghera
ROMA – Sabato 5 luglio papa Leone XIV ha ricevuto il Capitolo delle Suore agostiniane Serve di Gesù e Maria. L’udienza, che si è tenuta in un clima di raccoglimen- to e fraternità, si è aperta con un canto intonato dalle suore, che hanno accolto il Pontefice con gioia. Nel gruppo di religiose c’era suor Agata Mazzaglia, superiora della comunità di Voghera, insieme a suor Virginie e a suor Monique. Nel suo discorso, Leone XIV ha espresso gratitudine per il cammino compiuto durante la settimana di preghiera, discernimento e progettazione, sottolineando il valore della fedeltà al carisma della fondatrice, la venerabile suor Maria Teresa Spinelli. «Mentre continua il suo processo di canonizzazione – ha detto – pure procede il vostro cammino di santità». Il Santo Padre ha esortato le religiose a lasciarsi guidare dal significato profondo del loro no- me, che richiama al servizio vissuto nella consacrazione e nell’affidamento alla Vergine Maria. «Il servizio che vivete ogni giorno – ha spiegato – si realizza anzitutto nella consacrazione della vita al Signore e si fortifica nella devozione sincera alla sua e nostra Madre». Facendo riferimento al loro carisma, le ha invitate ad essere «coraggiose nella missione, perché l’opera educativa cui vi dedicate formi menti sagge e cuori capaci di ascolto e passione per l’umanità; sarete perseveranti nella sequela di Cristo, che è “via, verità e vita”(Gv 14,6), e perciò criterio di ogni nostra iniziativa culturale». Particolarmente forte è stato il monito culturale del Pontefice. «Una cultura senza verità – ha affermato – diventa strumento dei potenti: anziché liberare le coscienze, le confonde e le distrae secondo gli interessi del mercato, della moda o del successo mondano». Al riguardo ha consigliato la lettura e meditazione del De Magistro di sant’A- gostino, nel quale afferma che l’insegnamento esteriore deve sempre portare all’incontro col Maestro interiore, che è Gesù».