Un forno elettrico per salvare l’ex Ilva

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A Genova l’incontro con il ministro Urso. Valutata l’ipotesi per rilanciare i siti industriali del Nord

NOVI LIGURE – Un incontro importante quello che si è tenuto la scorsa settimana a Genova, con la visita del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che si è confrontato con istituzioni e sindacati per fare il punto sui prossimi passi del governo in merito al futuro dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia, in amministrazio- ne straordinaria. Al centro il piano di decarbonizzazione e l’eventuale realizzazione di un forno elettrico nel sito di Cor- nigliano. Due fondamentali punti inseriti all’interno della bozza firmata lo scorso 1° agosto, con il piano che dovrà essere preso in considerazioni dai possibili nuovi acquirenti che, partecipando al nuovo bando di gara, potranno presentare un’offerta anche solo per gli stabilimenti del nord, che comprendono Genova Cornigliano e i piemontesi di Novi Ligure e Racconigi. Una soluzione, quella del forno elettrico, che permetterebbe di rendere indipendente la produzione per gli stabilimenti del nord Italia, ma che non è stata accolta con entusiasmo da diversi comitati e associazioni sorte proprio per dire “no” a questa soluzione, ritenendola dannosa per ambiente e salute. «Genova ha detto sì, in modo unitario, alla possibilità di un forno elettrico», è stato l’annuncio del ministro Urso al termine del confronto in Prefettura con enti locali, sindacati ed imprese. Favorevoli anche i sindacati, che sperano in un incremento della produzione e, di conseguenza, dei posti di lavoro. Di questa ipotesi, però, si riparlerà solo nei prossimi giorni quando saranno ufficializzate le manifestazioni d’interesse, tra le quali spunta anche il nome del colosso indiano Jindhal. Positivo anche il parere della vicepresidente della Regione Piemon- te, Elena Chiorino, che ha partecipato all’incontro per ribadire le istanze emerse dall’ultimo tavolo regionale dello scorso 4 agosto, che puntano a mantenere i livelli produttivi e occupazionali nei siti piemontesi e a rendere quest’ultimi ancora più strategici per tutto il Nord-Ovest. «Il Piemonte ha ribadito la disponibilità ad assumere un ruolo di protagonista nel rilancio industriale e del settore siderurgico italiano. – ha dichiarato Chio- rino – Siamo a fianco dei lavoratori degli stabilimenti di Novi Ligure, Racconigi e Gattinara, de- terminati, insieme al Governo, a lavorare per la realizzazione di un polo dell’acciaio sostenibile, che valorizzi i nostri stabilimenti e il know-how unico dei nostri lavoratori. L’obiettivo è garantire futuro ai lavoratori e al territorio», ha concluso Chiorino.

Federica Riccardi

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