Terme di Salice verso la rinascita

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A ottobre partiranno le opere di riqualificazione. L’attesa è grande, dopo troppi anni di annunci e promesse

SALICE TERME – Dopo anni di attesa e silenzio, Salice Terme si prepara finalmente a voltare pagina. È fissato per agosto l’atteso passaggio in consiglio comunale per l’approvazione del progetto che porterà alla riapertura dello stabilimento termale, chiuso dal novembre 2017. Il cronoprogramma è chiaro: approvazione a fine estate, cantieri operativi da ottobre e inaugurazione prevista entro dicembre 2027. Un percorso ambizioso che promette non solo di re- stituire splendore allo storico centro inaugurato nel 1901, ma anche di trasformarlo in un moderno polo del benessere. Il progetto è firmato da Massimo Caputi, impren- ditore e patron delle Terme di Salice, che nel luglio 2021 si è aggiudicato l’intero complesso all’asta per un milione e 575 mila euro. Lo scorso martedì 22 luglio Caputi è tornato a Salice per un sopralluogo insieme al suo staff e ha incontrato il sindaco Fabio Riva. È stato in quell’occasione che sono stati definiti gli ultimi dettagli del piano di rilancio, che prevede un investimento complessivo di circa 18 milioni di euro da parte del gruppo Terme & SPA. Il primo passaggio cruciale sarà l’autorizzazione in deroga dei lavori da parte del consiglio comunale di Godiasco Salice Terme, attesa entro un paio di settimane. Una volta approvata, si potrà partire con le prime demolizioni, necessarie alla riqualificazione completa degli edifici. I lavori si svilupperanno per due anni, puntando a realizzare un centro termale d’eccellenza, con aree dedicate al benessere, spazi food & drink, un parco termale immerso nel verde e la ripresa delle classiche terapie basate sulle pregiate acque sulfuree e salsobromoiodiche. Intorno allo stabilimento anche l’intera area urbana di Salice si prepara a cambiare volto. Il Comune ha ricevuto dalla Regione Lombardia un finanziamento di 1 milione e 861 mila euro, a cui si aggiungono 500 mila euro di fondi comunali e 100 mila euro dalla Provincia di Pavia. Queste risorse verranno impiegate per riqualificare via delle Terme, via Diviani e il grande parco pubblico, passato recentemente nella disponibilità del Comune dopo essere stato a lungo di proprietà dello stabilimento. Dopo il fallimento della società romana che aveva gestito le Terme tra il 2015 e il 2018, e che in soli due anni aveva accumulato un debito di 10 milioni di euro, oggi la situazione si presenta completamente diversa: i debiti sono stati azzerati. Il progetto Salice 2.0 vuole restituire al territorio un punto di riferimento turistico e sanitario, capace di attrarre nuovi visitatori e ridare slancio al compar- to alberghiero e commerciale che negli ultimi anni ha vissuto un lento declino. L’attesa ora è tutta per il consiglio comunale di agosto: un passaggio formale che segnerà l’inizio concreto di una trasformazione attesa da anni. Se tutto procederà secondo i piani, nel 2027 Salice potrà finalmente riaprire le porte delle sue Terme, con l’ambizione non solo di recuperare il passato, ma di diventare un modello di rinascita e innovazione. Se lo aspettano tutti i cittadini dopo troppi anni di promesse e annunci disattesi.

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