Tensioni nel Consorzio di tutela vini Oltrepò pavese

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L’ex presidente Gatti rompe il silenzio

TORRAZZA COSTE – Restano agitate le acque all’interno del Consorzio di tutela vini Oltrepò pavese dopo la sfiducia a Luigi Gatti e la nomina della nuova presidente Gilda Fugazza. Proprio l’ex presidente Gatti, infatti, dopo alcune settimane dall’accaduto, ha deciso di rompere il silenzio e spiegare in una nota le sue ragioni.

Oltre a ribadire di non voler assolutamente «riassumere la presidenza del Consorzio» Gatti ha giudicato illegittima la procedura adottata nel Cda dello scorso 28 maggio, quello della sfiducia, e ha chiarito che ora passerà alle vie legali. «Il Cda sembrerebbe essere stato convocato in una data in cui si sapeva preventivamente che non avrei potuto essere presente perché all’estero per lavoro per una settimana. – attacca Gatti – Quel Cda aveva all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio 2019, fatto estremamente rilevante e di grande responsabilità per cui sembra strana la convocazione in una data nel-la quale è risaputa l’assenza del presidente. Inoltre, all’ordine del giorno non vi era alcun accenno al-la mozione di sfiducia nei confronti del presidente in carica, che è stata deliberata senza garantire alcun contraddittorio e diritto di replica». Secondo Gatti, però, le incongruenze non sono finite qui: «Mentre si deliberava da un lato la sfiducia nei miei confronti – aggiunge l’ex presidente del Consorzio – dall’altro, nella stessa delibera, si approvava all’unanimità il bilancio annuale del Consorzio da me predisposto e quindi si ratificava senza riserve l’attività da me svolta». Gatti, infine, solleva dubbi sulla legittimità della nomina della nuova presidente Fugazza: «È sconcertante che sia stato eletto un presidente che non può, a termini di statuto, ricoprire questa carica in quanto mai eletto dall’assemblea dei consorziati nel Cda. – conclude – È chiaro che la politica di chiarezza che ho adottato non risulta gradita, mentre gli interessi in seno al Cda sembrerebbero contrari al discorso di immagine e qualità dei vini del Consorzio, che ho sempre cercato di portare avanti a discapito di politiche per la quantità».

Oliviero Maggi

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