«Siamo lui e lei». E grazie!

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Di Arianna Ferrari e Andrea Rovati

LEI

Carissimi lettori, confesso che stavolta scrivere mi pone un po’ in difficoltà. Non riesco a trovare un tema degno di questo numero. Nella vita io e Andrea facciamo altro ma una rubrica settimanale (seppur talvolta un po’ impegnativa) ci ha dato molto. Abbiamo cercato di portarvi nella nostra vita di tutti i giorni e mi piace pensare che tale quotidianità fosse – forse – un po’ quella che tutti noi viviamo, sebbene con le peculiarità di ciascuno. Un giornale è un affare complesso, soprattutto per dei neofiti come noi. Perciò, in questo mio ultimo “articolo”, vorrei soltanto esprimere riconoscenza. Al Direttore che ci ha dato una bella occasione ma soprattutto e in modo particolare a voi. So molto bene che nella vita ci sono dei bivi e non è sempre facile fare delle scelte. Ma la verità è che nel mondo reale ciò accade regolarmente ed è naturale che sia così. Il cambiamento è una costante esistenziale. Perciò vorrei soltanto condividere con voi la gioia di questi 16 mesi insieme. Parlo secondo il mio sentire ma credo di poter esprimere anche quello di Andrea nel dirvi l’immensa gratitudine per un tempo speciale. Grazie per essere stati in casa nostra, nella nostra vita e per averci accolto nella vostra. Questo sarà il nostro ultimo pezzo ma la strada percorsa insieme la porteremo con tanto affetto dentro di noi. Sperando di non avervi delusi (qualche volta sì, ne siamo consapevoli), vi salutiamo con affetto e con un caldo abbraccio. Grazie di cuore davvero.

arifer.77 [at] libero.it

LUI

Ultimo numero. Chi l’avrebbe detto che avremmo scritto una rubrica settimanale sul Popolo per un anno e mezzo? Nel gennaio del 2024 ci siamo messi volentieri a disposizione con quel che avevamo. Non è stato facile scrivere perché non è questo il nostro mestiere. Non è stato facile trovare un argomento ogni settimana e dire qualcosa che fosse possibilmente intelligente e leggero: qualche volta ci siamo riusciti, altre volte sicuramente no. Maggiori della fatica sono stati però l’apprezzamento e la gratificazione di tanti lettori e, non ultima, la consapevolezza di avere fatto del nostro meglio. Noi non ci siamo “stufati”, speriamo e ci auguriamo di non “avere stufato” nemmeno chi ci ha seguito fino a qui. Ma siamo dei dilettanti e già dall’inizio sapevamo che, proprio per questo, in nuce era già segnata la fine di questa esperienza. Ed eccoci quindi al capitolo conclusivo della vicenda: il giornale percepisce altre esigenze e, nello stesso spirito di servizio con cui abbiamo iniziato, ci facciamo da parte e ringraziamo per la bellissima occasione che ci è stata data. Resta il ricordo di tante domeniche pomeriggio passate a discutere su cosa scrivere, una sul divano e l’altro al computer, «ho finito, te lo leggo?», «io sono indietro, non so come concludere». E resta il piacere di tante mail di risposta del direttore: «molto bene» e del messaggio di Daniela del giovedì mattina con la copia del nuovo numero. Resta la soddisfazione degli incontri fortuiti con alcuni lettori: «Ma voi siete Lui e Lei?».

andrea.rovati.broni [at] gmail.com

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