Scopriamo l’economia sociale
Di Cesare Raviolo
In Italia l’economia sociale, cioè l’insieme delle organizzazioni che producono ricchezza ma il cui scopo ultimo non è la distribuzione del profitto tra i soci bensì finalità di ordine sociale, umano e ambientale, ha un peso pari al 7,5% dell’economia nazionale. Il dato è contenuto nell’edizione 2025 dell’Atlante dell’Economia Sociale realizzato recentemente da Aiccon (Associazione italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit) in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, l’associazione delle Camere di Com- mercio della regione. Secondo l’Atlante, in Italia, operano 428.397 organizzazioni dell’economia sociale tra associazioni, cooperative (sociali e non), imprese sociali (98 mila), società di mutuo soccorso e fondazioni, che rappresentano l’8,5% delle imprese, con 1.815.860 addetti pari all’8,7% del totale. Le 98 mila imprese hanno prodotto un fatturato complessivo di 158 miliardi di euro realizzato soprattutto nei settori commercio e ristorazione e agroalimentare, che forniscono rispettivamente il 29% e il 26% del fatturato totale dell’economia sociale. Quote di rilievo provengono anche dai comparti della sanità (10%), dei servizi avanzati (9%) e dei servizi di base (8%); quote minori sono di competenza delle costruzioni (6%) e della logistica (6%). La quota delle imprese economico-sociali sul fatturato di tutte le imprese, invece, è particolarmente rilevante nei settori sociale e sanitario (47%), agroalimentare (21%), servizi di base (15%) e servizi alla persona (12%). Complessivamente il fatturato delle imprese dell’economia sociale rappresenta il 5% del fatturato realizzato da tutte le imprese. Negli ultimi anni, l’economia sociale ha registrato una significativa evoluzione dei modelli organizzativi: sono diminuite le cooperative perché ne vengono costituite sempre meno ma è aumentato il numero delle società controllate non cooperative, oggi 3.400 di cui 300 all’estero. Per ogni 100 euro di fatturato, la cooperazione ne produce altri 28 in società collegate, indice di un’evoluzione economico-organizzativa capace di coniugare economia, innovazione e responsabilità collettiva. Dunque, l’economia sociale è in grado di generare valore economico, innovazione tecnologica e coesione sociale, aspetti di particolare rilievo, specie in una fase di profonde trasformazioni dal lavoro al welfare, dalla transizione verde all’andamento demografico e costituisce sempre più una componente strutturale del sistema produttivo nazionale.
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