S. Vincenzo Romano il prete “fatigatore”
Di Daniela Catalano
Torre del Greco, la famosa città ai piedi del Vesuvio, ha dato i natali al santo di questa settimana, il sacerdote Vincenzo Romano, canonizzato da Papa Francesco il 14 ottobre 2018. Nato il 3 giugno 1751 in una famiglia numerosa e di umili condizioni, a quattordici anni decide di donare la vita al Signore. Entra in seminario a Napoli e il 10 giugno 1775, all’età di 24 anni, è ordinato sacerdote. Il suo ministero è caratterizzato da una speciale attenzione per gli ultimi. Il motto preferito a cui il giovane prete ispira le sue azioni è: “dobbiamo fare bene il bene”. Nella sua città don Vincenzo organizza una scuola gratuita per i bambini poveri e il suo stile di vita rappresenta un esempio per tutti i confratelli che oggi lo venerano come patrono dei sacerdoti napoletani. Predica il Vangelo con parole semplici ma efficaci, per le strade e in campagna. Il 15 giugno 1794, dopo un terremoto premonitore, Torre del Greco è investita da un fiume di lava del vulcano ed è quasi interamente distrutta. Il sacerdote non si perde d’animo e spende tutte le forze per dare conforto morale e materiale alla popolazione. Aiuta la gente a risollevarsi dalla catastrofe e contribuisce alla ricostruzione delle case e della chiesa. Per farlo don Vincenzo, che tutti chiamano “o prévete fatigatore” (il prete lavoratore), recluta molti operai volontari che, mentre si caricano sulle spalle i mattoni giunti con le navi, per portarli in paese, cantano una canzone che egli ha composto per alleviare la fatica. Il santo è sempre accanto al letto di moribondi e di ammalati, contraendo addirittura il tifo, e tanta è la sua generosità che spesso rimane sprovvisto persino della biancheria personale. Il giorno di Capodanno del 1825 il prete cade e si frattura il femore; non guarisce più perché si formano delle piaghe che lo costringono all’immobilità, fino a quando, il 20 dicembre 1831, all’età di 80 anni, è stroncato da una polmonite. Don Vincenzo, che non si è mai allontanato dalla terra d’origine, ha raggiunto la santità percorrendo le strade e i vicoli della sua città, dove ora riposa nella basilica di santa Croce ed è invocato contro i tumori. La festa liturgica cade il 20 dicembre.
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