Quattro medici con i baffi
Di Silvia Malaspina
Caro il mio Paolo Immovilli, primario del reparto di Neurologia dell’ospedale di Piacenza, la sinergia che da mesi stai tessendo con l’associazione A.L.I.Ce della tua città, che si occupa di supportare le persone colpite da ictus e con il personale de “La collina dei ciuchini”, esperto in pet therapy, ha dato i primi frutti. L’organico del reparto da te diretto si è infatti recentemente accresciuto con l’arrivo di quattro gatti: Ophelia e Camomilla, razza red ragdoll, la siberiana Olivia e il norvegese Artù: sono medici che fanno le fusa, morbidi pelosetti che scaldano le mani e il cuore dei pazienti. Il percorso che con i tuoi collaboratori hai studiato all’interno dell’innovativo progetto “Attività assistita con animali” è riservato a pazienti selezionati dalla tua equipe e si svolge due giorni alla settimana. Le attività che i ricoverati effettuano insieme ai felini prevedono sia il semplice accarezzamento per recuperare la sensibilità, sia il gioco interattivo, che è invece mirato alla stimolazione motoria e cognitiva. Come tu stesso hai dichiarato, caro Paolo, già dopo poche sedute si sono riscontrati una riduzione dello stress, un miglioramento dell’umore e una maggiore motivazione nel percorso di cura: «I benefici dell’attività assistita con animali hanno un solido fondamento scientifico. Abbiamo voluto creare un ambiente che possa favorire il recupero non solo fisico, ma anche psicologico e sociale. L’introduzione della pet therapy nel reparto di Neurologia rappresenta una nuova frontiera nell’approccio all’integrazione delle cure, dimostrando come l’interazione con gli animali possa essere fondamenta- le per stimolare le capacità motorie e cognitive, oltre a contribuire al benessere emotivo». Chiunque condivida l’esistenza con un animale domestico non può che confermare la tua tesi, inoltre gli studi dimostrano che i pazienti neurologici, quasi sempre anziani, colpiti e prostrati da deficit motori, del linguaggio o conva- lescenti in seguito a importanti interventi chirurgici, necessitano un recupero non solo fisico, ma anche e soprattutto psicologico, ragion per cui l’ausilio dei pets è quanto mai prezioso, poiché, come affermano le tue collaboratici: «Entri in stanza e magari incroci uno sguardo che si alza a fatica, ma quando vedono il nostro quattrozampe, le persone ricoverate non riescono a trattenere un sorriso». Complementi, quindi, caro Paolo a te, alla tua equipe e a questi “medici” coi baffi: insieme create un ambiente stimolante e rilassante che mira ad accelerare il recupero e a migliorare la qualità della vita.
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