Ospedale: si torna alla normalità

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Non sarà più “Covid Hospital”. La Regione nomina Vercellino nuovo direttore dell’Asl Alessandria

TORTONA – Il 28 maggio sono arrivate due importanti notizie sul fronte della sanità locale.

La prima, di interesse provinciale, è la nomina del nuovo direttore dell’Asl Alessandria, su proposta dell’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi. Si tratta di Luigi Vercellino, 51 anni, attualmente alla guida dell’Asl To4 che, in passato, era già stato direttore amministrativo dell’Asl alessandrina e che subentra al commissario Valter Galante. «Sono molto soddisfatto per questa nomina – ha dichiarato il sindaco Federico Chiodi – perché ho avuto modo di conoscere e collaborare con Vercellino nel marzo dello scorso, durante le settimane più difficili dell’emergenza Covid instaurando con lui un ottimo rapporto. So che avrà occasione di fare bene per rilanciare la sanità della nostra provincia dopo l’emergenza Covid». Chiodi ha anche ringraziato Valter Galante, che con il suo lavoro «ha sempre dimostrato grande disponibilità nei confronti dei Comuni del territorio e nei confronti dei cittadini, sia prima sia durante la difficile crisi sanitaria che si è trovato ad affrontare con impegno e serietà».

Ha avuto parole di stima anche per Federico Nardi, direttore sanitario e per Francesco Arena direttore amministrativo. La seconda notizia riguarda il futuro del nosocomio cittadino. È arrivata la nota del Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive della Regione Piemonte (Dirmei), che ha reso nota la variazione dell’assetto dell’ospedale cittadino che non sarà più solo per malati Covid, con la conseguente riconversione della struttura. Il contagio, infatti, ha raggiunto i minimi storici dall’inizio della pandemia e domenica scorsa erano solo 16 le persone che risultavano positive al virus. Come ha sottolineato il sindaco questo «permette di considerare l’opportunità di riaprire progressivamente tutti gli altri reparti ospedalieri» e usufruire dei 128 posti disponibili anche per curare le altre patologie. Gradualmente con le dimissioni degli attuali degenti e le successive sanificazioni dei locali, si potranno tornare ad attivare i reparti di Pronto Soccorso, Chirurgia, Ortopedia, Medicina e i vari ambulatori, mantenendo comunque attivo uno specifico reparto Covid, separato dalle normali degenze. Ora potranno concretizzarsi le ipotesi di potenziamento della struttura, più volte annunciate.

Anche l’aspetto esterno dell’ospedale “Santi Antonio e Margherita” ha cambiato look in questi giorni.

È stato, infatti, abbattuto il cedro del Libano posto all’ingresso di via XX Settembre, perché malato e a rischio caduta.

Stefano Brocchetti

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