“Maria si alzò e andò in fretta”

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Il Messaggio di Papa Francesco per la XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù

Nei giorni scorsi è stato pubblicato il Messaggio inviato da Papa Francesco ai giovani e alle giovani del mondo per la XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù che sarà celebrata nelle Chiese locali il prossimo 20 novembre e a livello internazionale a Lisbona dal 1° al 6 di agosto 2023, sul tema “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39).

“In questi ultimi tempi così difficili, in cui l’umanità, già provata dal trauma della pandemia, è straziata dal dramma della guerra, – scrive il Papa all’inizio del Messaggio – Maria riapre per tutti e in particolare per voi, giovani come lei, la via della prossimità e dell’incontro. Spero, e credo fortemente, che l’esperienza che molti di voi vivranno a Lisbona nell’agosto dell’anno prossimo rappresenterà un nuovo inizio per voi giovani e, con voi, per l’umanità intera”.

«È significativo che questo messaggio arrivi dopo due anni di pandemia. L’esortazione di Papa Francesco ad alzarci, verbo di Resurrezione, ci tocca in un tempo in cui tutti ci sentiamo ancora affaticati per quello che abbiamo vissuto in questi lunghi mesi di pandemia. Maria è offerta come esempio ai giovani, in movimento e non immobili davanti allo specchio a contemplare la propria immagine o intrappolati nelle reti». Così ha commentato il Messaggio al Sir don Michele Falabretti responsabile del Servizio nazionale di Pastorale Giovanile nazionale.

Il tema del Messaggio è tratto dal brano del vangelo di Luca nel quale si racconta come Maria, saputo di Elisabetta, si alza per andare da lei. Una “fretta buona”, di chi ha ricevuto Gesù e lo vuole portare al mondo. Ed è la fretta che Papa Francesco augura ai giovani.

“Cari giovani – scrive Papa Francesco – è tempo di ripartire in fretta verso incontri concreti, verso una reale accoglienza di chi è diverso da noi, come accadde tra la giovane Maria e l’anziana Elisabetta”. “E solo così supereremo le distanze – tra generazioni, tra classi sociali, tra etnie, tra gruppi e categorie di ogni genere – e anche le guerre”.

Nel Messaggio, il Pontefice, sottolinea che Maria, dopo l’annunciazione, avrebbe potuto “concentrarsi su se stessa, sulle preoccupazioni e i timori dovuti alla sua nuova condizione”, invece si fida di Dio, e pensa ad Elisabetta. Anzi, si affretta verso di lei, con “la premura del servizio, dell’annuncio gioioso, della risposta pronta alla grazia dello Spirito Santo”, perché Maria comprende il bisogno dell’anziana cugina e “non resta indifferente”, ma pensa “prima agli altri che a se stessa”. “E questo perché – continua Papa Francesco – davanti a un bisogno concreto e urgente, bisogna agire in fretta. Quante persone nel mondo attendono una visita di qualcuno che si prenda cura di loro! Quanti anziani, malati, carcerati, rifugiati hanno bisogno del nostro sguardo compassionevole, della nostra visita, di un fratello o una sorella che oltrepassi le barriere dell’indifferenza!”.

“La madre di Dio – aggiunge – cammina in mezzo al suo popolo, mossa da una tenerezza premurosa, e si fa carico delle ansie e delle vicissitudini” di tutti i suoi figli. La fretta di Maria, però non è quella dei giorni nostri che “porta a vivere superficialmente, a prendere tutto alla leggera, senza impegno né attenzione, senza partecipare veramente alle cose che facciamo; la fretta di quando viviamo, studiamo, lavoriamo, frequentiamo gli altri senza metterci la testa e tanto meno il cuore”.

«La fretta è congenita all’età giovanile, – ha detto don Falabretti – essa non prevede riflessione. I giovani sono frenetici ma anche dei consumisti senza sensi di colpa. Per questo motivo è molto puntuale la provocazione del Papa che li richiama a pensare a ciò che fanno» e a cercare Gesù. Papa Francesco nel Messaggio, infatti, fa notare anche come “a molti di noi è capitato che, inaspettatamente, Gesù ci sia venuto incontro: per la prima volta, in Lui abbiamo sperimentato una vicinanza, un rispetto, un’assenza di pregiudizi e di condanne, uno sguardo di misericordia che non avevamo mai incontrato negli altri”.

Anche la Diocesi di Tortona, con la Pastorale giovanile diocesana, si sta già preparando per l’appuntamento del Portogallo.

«Il Messaggio del Papa – ha detto don Cristiano Orezzi, responsabile del Servizio di Pastorale giovanile diocesana – sprona i giovani di oggi a essere nel nome di Gesù e con Lui persone che lavorano e offrono il loro tempo, la loro vita e i loro sogni per riconciliare e tenere unito il mondo e per offrire strade di pace, di riconciliazione e di comunione in una società che sembra andare altrove. La figura di Maria che si alza in fretta e si mette in viaggio perché non c’è tempo da perdere è un esempio per i giovani che devono essere pronti a mettere la propria vita a servizio di questo bene più grande che è la fraternità. La Diocesi di Tortona si impegnerà a offrire un percorso di avvicinamento a Lisbona che inizierà a essere presentato al Meeting diocesano di Pastorale Giovanile il 24 e il 25 settembre. L’auspicio è che le parrocchie e le associazioni aiutino i gio- vani a prepararsi a vivere l’esperienza di Lisbona dal 1° al 6 agosto 2023, alla quale parteciperanno insieme alle altre Diocesi della Regione ecclesiastica ligure».

Con Lisbona la Giornata torna in Europa, vicino a Fatima.

d.c.

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