Luisa, il mio dono di Natale

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Di Davide Bianchi

Nel mese di dicembre il plesso scolastico dell’Istituto Comprensivo di Broni per il quale lavoro allestirà il consueto mercatino natalizio. È un evento generalmente molto sentito e apprezzato dalla comunità scolastica e le colleghe iniziano già da ottobre a preparare con i propri alunni i lavori che poi saranno esposti e venduti il giorno dell’evento. Devo tuttavia essere sincero con voi: gran parte dei manufatti prodotti dai bambini della classe nella quale insegno non sono stati fatti sotto la mia supervisione, bensì sotto quella della mia collega Luisa. È lei che si fa carico dei lavori che il nostro gruppo dovrà presentare al mercatino. Io non sarei in grado di fare nulla, e ciò a causa della mia scarsissima abilità manuale e del vuoto pneumatico di idee artistiche e decorative che da sempre contraddistingue il mio personale modo di interfacciarmi al mondo della creatività e della fantasia. Luisa lo sa e mi compatisce, per questo mi illustra i lavori che con sapienza, maestria e dedizione è riuscita a far produrre anche dal più imbranato e maldestro dei nostri alunni, e lo fa con una legittima e giustificata aria di pietà e commiserazione nei miei confronti. È come se mi volesse dire: «Vedi, abbiamo fatto questo e quest’altro, ma tu lo so, caro collega, che non saresti in grado di fare nulla di tutto ciò e ordineresti in extremis, all’ultimo momento, cianfrusaglie di plastica online spacciandole, in maniera subdola e deontologicamente scorretta, per artefatti da loro realizzati». So che questa cosa la pensa davvero, perché qualche anno fa gliela avevo effettivamente proposta e lei, che è una persona seria e si fa carico di certi impegni, non mi ha neanche degnato di risposta. Quindi, tanto per essere chiari, quando dico che sono molto fortunato ad avere una collega come Luisa, non lo scrivo sulla scia di una retorica vuota ed edulcorata, una demagogia finta e artificiale come le decorazioni natalizie nei centri commerciali o le insegne luminose con la scritta “Auguri” affisse lungo le strade dei nostri comuni. Bensì lo dico sulla base di fatti concreti che si manifestano anche attraverso una costante collaborazione reciproca e una solidarietà che fuori dalle mura di questa classe solo in rari casi ho avuto la fortuna di riscontrare in altre persone. Lavorare con questa donna è uno dei doni che la vita mi ha offerto e nei confronti della quale, per questa ragione, esprimo piena e profonda gratitudine. Per questo Natale non posso chiedere di più.

biadav@libero.it

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