Logistiche che spuntano come funghi: più occupazione ma anche più traffico

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Una risorsa o un problema? Tra Broni e Stradella, dal 2010 in poi è sorta un’area che ospita 500 mila metri quadrati di capannoni e che presto verrà ampliata. È grande come 70 campi da calcio e ci lavorano circa 5 mila persone. La viabilità della zona, però, sta andando in tilt e i cittadini sono preoccupati

di Oliviero Maggi

Un’area industriale grande come 70 campi da calcio, che dà lavoro a circa 5.000 persone. Ma che rischia, se non si troveranno soluzioni alternative per convogliare il traffico, di mandare in tilt la viabilità dell’Oltrepò orientale.

È impressionante l’estensione del parco logistiche nato dal 2010 in poi tra i territori dei comuni di Broni e Stradella (e in piccola parte anche di San Cipriano Po), a ridosso del casello autostradale della A21 Torino-Piacenza: circa 500 mila metri quadrati di capannoni che, a breve, – è appena partito l’iter per ottenere l’autorizzazione regionale – si amplieranno con ulteriori 71 mila metri quadrati (3 capannoni) nell’area di Cascina Monache a Broni.

Il tema dell’espansione delle logistiche continua a far discutere il territorio oltrepadano che si chiede se questi insediamenti siano una reale opportunità occupazionale o solamente un ulteriore spreco di suolo agricolo che, tra l’altro, porta numerosi problemi soprattutto dal punto di vista viabilistico. La questione del traffico, specie lungo la SS 35 “Via Emilia” e la Bronese, sta diventando cruciale: non a caso, per quanto riguarda questo ultimo ampliamento, sia il Comune di Stradella sia l’Unione di Comuni Campospinoso Albaredo hanno espresso la loro preoccupazione per un aumento dei mezzi pesanti lungo le direttrici, già “soffocate” dalla viabilità quotidiana, senza la previsione di soluzioni viabilistiche alternative. E il Comitato Ponte della Becca ha posto il problema della criticità del tratto tra il casello autostradale e la Bronese verso Pavia una volta che entrerà in funzione il nuovo ponte sul Po, con la necessità di convogliare fuori Campospinoso il traffico che si creerà lungo l’infrastruttura.

Per il momento, il progetto di ampliamento prevede solo la realizzazione di una nuova rotatoria sulla Sp 202 “delle Teste”, all’incrocio con la strada per il Pirocco, sia per facilitare l’accesso dei mezzi che lavorano nel cantiere sia per mettere in sicurezza il rettilineo, dove talvolta si verificano alcuni gravi incidenti. Non è difficile capire allora perché il sindaco di Broni, Antonio Riviezzi, abbia lanciato la proposta, formalizzata anche con un’osservazione alla variante al Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), di una nuova tangenziale che parta dalla zona delle logistiche di Broni-Stradella in uscita verso Broni e che si colleghi alla tangenziale già esistente di Casteggio. Una possibile soluzione al problema del traffico nella zona sempre che, nel frattempo, sia realizzata anche la tanto attesa gronda nord a Stradella, che avrebbe il compito di togliere i mezzi pesanti (circa 400 solo nelle ore di punta del mattino e del pomeriggio) dalla via Emilia e di cui la bretella proposta dal Comune di Broni sarebbe una naturale prosecuzione.

Al tema della viabilità è fortemente legato quello dei trasporti: sempre l’Amministrazione comunale bronese ha da tempo avviato un confronto tra sindacati interni alle logistiche, aziende e ditte di trasporto per arrivare all’istituzione di corse speciali gratuite dai centri di Broni e Stradella verso i capannoni e viceversa, in modo da ridurre la presenza dei veicoli dei lavoratori dalle strade e per garantire maggiore sicurezza soprattutto agli addetti che ora si spostano a piedi, in bicicletta o in monopattino su queste strade molto trafficate. E Akno, la società che ha realizzato tutte le logistiche della zona e ha progettato anche l’ultimo ampliamento, si è detta disponibile a organizzare autonomamente un servizio di questo tipo per gli addetti delle nuove logistiche che, tra Broni e Stradella, nei periodi di punta del lavoro, toccano anche i 5.000 occupati.

Da non trascurare, infine, l’aspetto ambientale: il progetto dell’ultimo ampliamento prevede la realizzazione di alcune compensazioni, ovvero il rimboschimento e la riqualificazione di aree verdi nei territori dei Comuni di Stradella e Codevilla, ma il Comune di Broni, dove sorgerà l’insediamento, ha chiesto che vengano previste anche qui in modo che possano andare a beneficio della comunità locale. Le logistiche, inoltre, entreranno nel progetto di Comunità energetica che l’Amministrazione bronese sta promuovendo per ridurre i costi della luce e dare una mano alle famiglie: la proposta è quella di coinvolgere le aziende del parco chiedendo di installare degli impianti fotovoltaici da mettere poi in rete con gli altri a disposizione su aree pubbliche.

La vicinanza con le uscite dell’autostrada A21 non rende appetibile per questi insediamenti solamente l’area di Broni-Stradella: un grosso gruppo internazionale, di cui non è ancora stata resa nota l’identità, infatti, ha deciso di costruire una logistica di 140 mila metri quadrati all’uscita autostradale di Voghera, nella zona di Medassino. E anche qui non mancano le perplessità, soprattutto per l’aumento del traffico nella zona, a fronte, pure in questo caso, della mancanza di strade adatte ad accogliere un numero sempre maggiore di mezzi in movimento.

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