L’incontro con Gesù trasforma la vita come alla samaritana

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Gli esercizi spirituali per tutti a Montebello, si concluderanno domani con Mons. Marini

MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA – Correva l’anno sacerdotale indetto da Benedetto XVI, quando il vescovo Mons. Martino Canessa, accogliendo una proposta di diversi preti, fra le varie iniziative, stabiliva una settimana di esercizi spirituali per il clero in diocesi, a Torrazzetta di Borgo Priolo. La cosa riuscì bene e, se si eccettua l’interruzione a motivo dell’epidemia, è stata riproposta pressoché ogni anno, seppure in modalità differenti (si pensi a quelli svolti a Lourdes, Fatima e Assisi con il vescovo Mons. Vittorio Viola). In questi giorni un gruppo di circa venti persone tra fedeli e sacerdoti si trova a Montebello della Battaglia, presso il Centro “Don Orione” a Villa Lomellini, per fare gli esercizi spirituali. Due le novità di quest’anno: l’iniziativa è aperta non solo ai preti, ma a tutti, e i punti per la preghiera personale sono dati da una piccola équipe a più voci (qualche sacerdote, un laico e una suora) presieduta dal vescovo Guido Marini. La proposta è quella di leggere i Vangeli osservando come cambiano le persone che incontrano Gesù: infatti, l’incontro con il Signore è autentico nella misura in cui tocca e cambia il cuore. Nella prima meditazione, Mons. Marini si è soffermato sul Vangelo della samaritana (Giovanni 4). Nella nostra vita c’è un disegno provvidenziale di Dio, nulla è per caso: siamo chiamati a riconoscere la presenza del Signore nella nostra storia. Quali sono i luoghi e le occasioni in cui il Signore ci ha dato appuntamento? Quali momenti hanno caratterizzato il nostro percorso di fede, quali invece gli incontri mancati? Non si può che chiedere perdono per questi ed esprimere riconoscenza per quelli. Gesù è la sorgente dell’acqua viva: noi dove andiamo ad attingere acqua? Come la samaritana, possiamo trovarci a vivere una doppia vita: può succedere perfino di accettare il compromesso tra fedeltà e infedeltà, amore e tradimento, bene e male, peccato e grazia. Ma ciò ci fa condurre una vita disgraziata. Solo la verità ci fa liberi (Giovanni 8,32), mentre la menzogna accettata ci fa schiavi. Il Signore prende l’iniziativa ed è motivo di meraviglia. D’altronde, se l’agire di Dio non ci sorprendesse, sarebbe solo una nostra costruzione e non il Dio vivente. L’amore di Dio ci precede: non è un premio per il bene che facciamo, ma è la condizione perché possiamo fare il bene, come riconoscenza di un amore ricevuto. L’amore di Dio viene sempre prima. Spesso temiamo di lasciarci coinvolgere eccessivamente nella vita di fede, perché abbiamo paura di perdere qualcosa. Invece il Signore Gesù è lo sposo dell’umanità: la nuzialità è la cifra della vita di fede. La samaritana dopo l’incontro con Gesù diventa una persona nuova: dimentica la brocca con la quale pensava di attingere acqua dal pozzo e corre in paese ad annunciare che ha incontrato Gesù. Gli esercizi termineranno domani, venerdì 14 novembre, con la meditazione conclusiva tenuta dal vescovo Mons. Marini e con il pranzo.

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