La missione è il banchetto di nozze per tutti gli uomini

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Il 18 ottobre in cattedrale la veglia in preparazione alla Giornata mondiale missionaria

TORTONA – Nella serata di venerdì 18 ottobre il vescovo ha invitato il popolo di Dio della Diocesi a partecipare in cattedrale alla Veglia per la Giornata missionaria mondiale, che la Chiesa ha celebrato domenica 20 ottobre. L’incontro di preghiera, presieduto da Mons. Guido Marini, è stato preparato con grande attenzione e spiritualità da suor Patrizia Gestro, nuova responsabile dell’Ufficio Missionario diocesano. Preghiere, canti, momenti di silenzio e la testimonianza toccante di Amos, un ragazzo originario di Murayi in Burundi, che vive a Novi Ligure in una famiglia italiana, hanno fatto meditare profondamente i presenti sul vero significato dell’impegno verso la missione universale: i cristiani sono invitati a portare nelle strade del mondo l’evangelizzazione in ogni ambiente, in modo da raggiungere tutti i “crocicchi” che hanno tanto bisogno di Cristo. Dopo la testimonianza di Amos, ha preso la parola il vescovo che nella sua riflessione ha richiamato le parole del Messaggio del Papa per la Giornata mondiale e quelle del Vngelo di Luca da cui è tratto il tema guida dell’anno: la missione e l’evangelizzazione sono simili a un banchetto di nozze, a un incontro d’amore con il Signore, che è il vero amore. «Evangelizzare non può ridursi solo a reclamare diritti per quelli che non li hanno. – ha detto il vescovo – E non si può neppure pensare che l’evangelizzazione sia un semplice aiuto umanitario o che si riassuma in un dialogo o in un incontro. È molto di più. Il Signore intende invitare tutti gli uomini a un banchetto di nozze diverso: l’incontro con Lui che sa trasformare ogni aspetto dell’esistenza umana e delle relazioni. Ascoltando san Luca e il Santo Padre, vogliamo dire che il banchetto di nozze a cui siamo chiamati a invitare tutti è, anzitutto, l’incontro d’amore e di salvezza con il Signore Gesù. Preghiamo perché diventiamo capaci di invitare davvero tutti al banchetto di nozze dell’Agnello». Mons. Marini ha messo in evidenza come il Signore esce «perché attraverso di noi il mondo lo incontra e il suo volto risplende in un mondo che non lo vede». «La completezza della missione sta nel lasciare uscire il Signore con il modo in cui la fede è il centro e il cuore della nostra esistenza e il Signore diventa il centro di una vita piena di gioia e di gratitudine per l’amore appassionato di Dio. ha aggiunto – La vita missionaria riguarda noi, perché non ci dimentichiamo mai che dobbiamo rivolgere a tutti l’invito al banchetto di nozze che è Gesù». Accogliendo il suo messaggio, sarà possibile bussare alle porte e diventare i missionari nel mondo, come i discepoli. Dalle letture della veglia è emersa forte la necessita di proclamare con convinzione “la gioia del Signore che è vicino” nel vero banchetto con Lui. Abbandonando l’idea che i banchetti del consumismo, del benessere egoistico, degli accumuli siano quelli che danno la vera felicità, si comprende che solo la comunione con Lui e con gli altri nel suo nome sono il vero pane. Il banchetto di nozze è una tavola imbandita per tutti, soprattutto per gli ultimi, perché il Signore ama incondizionatamente ciascuno e non lascia nessuno fuori dalla porta e la missione permette di donare l’amore di Cristo al mondo. La veglia è proseguita con un momento di adorazione silenziosa davanti al Santissimo Sacramento e si è conclusa con la solenne benedizione eucaristica impartita dal vescovo.

Lella Zanini

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