Il teatro costruito su un’Ape diventa itinerante

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L’idea innovativa di Malva Bogliotti dopo il lockdown. Così riparte la cultura e ritorna il contatto diretto con il pubblico. Il debutto a Bagnaria è stato da “tutto esaurito”.
Prossima tappa domenica 26 luglio a Sant’Eusebio con lo spettacolo Quartieri

Ha debuttato sabato 18 luglio nella suggestiva cornice del borgo antico di Bagnaria la rassegna “Ape Teatro  – Spettacoli in movimento”: nel dopo lockdown il teatro si fa itinerante e arriva “a domicilio” a bordo di un fiammante Porter della Piaggio.

C’è tutto: palco, fondale scenico, buca per l’orchestra, impianto audio e luci e uno schermo per le proiezioni. Un teatro al 100%. Andranno in scena spettacoli di cabaret, lirica, prosa, jazz e tanto altro con l’intento condiviso di arricchire l’offerta dei Comuni ai residenti e ai turisti che in un numero sempre maggiore stanno arrivando sulle nostre colline e sulle nostre montagne.

L’idea è nata dalla passione di Malva Bogliotti, cantante, direttore artistico e anima del progetto “InCanto in Musica”, dedicato alla produzione di opere liriche e di spettacoli finalizzati alla valorizzazione della cultura teatrale con particolare attenzione alle nuove generazioni e alle famiglie.

«Sono innamorata della musica lirica fin da bambina e crescendo ne ho fatto la mia professione. Io nasco in Argentina – racconta Malva – dove mio padre Tomas Carlo svolge la sua attività di medico a San Francisco, paese della Pampa, terra di una forte immigrazione di nostri connazionali. Il papà, di origini cuneesi, fonda là una polifonica con lo scopo di aggregare le persone, per ritrovare le proprie radici, per sentirsi a casa. Con il suo piccolo gruppo gira di paese in paese cantando la lirica italiana. Per mio padre la musica, la cultura del nostro Paese era il modo più alto per sentirsi in pieno italiano».

«Nel 1971 – continua la Bogliotti – tornati in Italia, il primo monumento che ci porta a vedere è la Scala di Milano. Davanti all’imponente facciata mi dice: questo è il tempio! Da allora la musica e il teatro sono diventate la mia passione, la mia stessa vita. E da allora per me non esistono le periferie, non esiste un luogo dove non si possa portare la cultura».

«La struttura è interamente costruita e dipinta a mano – spiega – è dotata di boccascena, quinte e fondale. Si ispira nelle forme al teatro di tradizione tardo barocca, con il cielo che porta la scritta “Teatro italiano”. Tra l’altro voglio rendere omaggio all’artigianalità italiana, a quanti lavorano in teatro e rendono tangibile la magia di ogni spettacolo. Desidero pubblicamente ringraziare gli amici di “Fuoriscena” Gino Relli, Clivio Cangemi e Francesca Mazzarello, senza i quali il mio sogno non avrebbe potuto avverarsi. Vorrei che “Ape Teatro” fosse anche un’occasione per riportare l’attenzione sul lavoro dell’artista e ricordare che il teatro è un luogo fisico, reale, palpitante, che in primo luogo è una messa in scena dal vivo, un momento in cui il rito si compie ogni volta che interagiscono le sensazioni di chi è seduto in platea e di chi è sul palcoscenico. Il teatro è respirare insieme e insieme provare emozioni che nel quotidiano non sempre possiamo vivere. In fondo il teatro è movimento e vita. È un teatro piccolo quello che sta sul mio Porter, perché vorrei che l’occhio dello spettatore si concentrasse il più possibile sull’artista professionista alla ribalta in quel momento».

Ma c’è molto di più in questo progetto che, al suo debutto di Bagnaria, ha meravigliato il pubblico presente.

C’è una voglia di ripartire, di rimettersi in gioco dopo la pandemia. «Io penso – afferma Malva Bogliotti – che la pandemia che ci ha colpiti, con la sua tragicità umana, sociale ed economica, possa essere il punto di partenza per nuove prospettive di sviluppo. Tra queste la riscoperta delle nostre terre, del nostro Oltrepò. È un invito a rimettersi in movimento, ma con ritmi più lenti, più consapevoli, verso mete da scoprire, o da vedere e risentire ancora una volta, ma con occhi e orecchi diversi. Il pubblico potrà assistere allo spettacolo dai propri balconi, terrazze o piazze in totale sicurezza. Inoltre la struttura è agile, trasportabile per cantine, ville, castelli. Anche il mezzo – il Porter della Piaggio – ha un suo significato perché richiama alla memoria la fine di un periodo difficilissimo, quello della guerra, insieme alla capacità tutta italiana di rinascere grazie alla propria intraprendenza, al saper fare, al sapersi rimettere in strada anche dopo le cadute più dolorose».

«Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito – continua l’artista – e in questo senso devo ringraziare infinitamente la Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia onlus che da sempre mi sostiene con affetto e convinzione. Inoltre, tutte le rappresentazioni saranno precedute da una breve storia del territorio che le ospita e tutto il materiale confluirà sui canali Youtube, Facebook, Instagram del progetto e sarà un’occasione per dare visibilità a una zona tanto bella e ricca e al contempo tanto bisognosa di essere conosciuta e valorizzata. Infine, “Ape Teatro” può fare da volano anche ai teatri più grandi, può essere lo strumento per promuovere le stagioni ufficiali, per far conoscere più da vicino e a più persone quello che accade in un teatro tradizionale».

«Ho vissuto tanti debutti nella mia carriera – ci confessa commossa – ma quello di sabato è stato davvero speciale, unico. Sono felicissima, il pubblico era entusiasta.

Bravissimi tutti, il Quintetto di ottoni “Golden Brass” con Luigi Bagnato ed Enrico Crippa, la “Milano Jazz Hot Orchestra” con Massimilano Max Paganin e Andres Villani. Un grazie di cuore lo devo al sindaco Mattia Franza e ai miei collaboratori, a Gino Relli, Clivio Cangemi, Gianluca Fasano, Silvio Negroni, Francesco Mastrandrea, Francesca Mazzarello per le bellissime scenografie, Riccardo Duè, Luca Marenda, Laura Rossi e Chiara Corbo».

Il prossimo appuntamento di “Ape Teatro” si terrà domenica 26 luglio a Sant’Eusebio con “Quartieri”, in scena Francesco Mastrandrea e Silvio Negroni. E poi il 2 e 10 agosto a Fortunago, il 14 agosto a Ponte Crenna e il 15 agosto ancora a Sant’Eusebio.

Marco Rezzani

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