Il sacro “riletto” da Greta Penacca

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La mostra dell’artista al Museo diocesano di Arte Sacra è visitabile fino al 29 luglio

TORTONA – “Holy vestments and sacred images”: il titolo sembrerebbe dire già tutto della mostra di Greta Penacca, inaugurata al Museo diocesano di Arte Sacra di Tortona giovedì 25 maggio.

E cioè, che ci sono abiti sacri e sacre immagini. Sono accostati? Sono a confronto? Sono sovrapposti? Stridono nell’insieme o si armonizzano? Risposta non facile. Può darla il visitatore, che è invitato ad andare al Museo Diocesano per rivedere, o vedere magari per la prima volta, certi capolavori come il trittico di Macrino d’Alba, il compianto in terracotta del ’500, il preziosissimo Codex Purpureus e i dipinti di Moncalvo, del Fiamminghino e di Felice Giani.

Troverà il percorso segnato anche dalle opere di Greta Penacca, che ha lavorato sulla struttura dell’abito sacerdotale pensato sia nella sua dimensione formale, sia nell’accezione fortissima del contenuto.

Greta Penacca ha percorso la ricerca di un sacro altro, che passa attraverso la semplificazione delle forme e l’essenzialità dei bianchi e dei neri e attraverso tutti i linguaggi dell’espressione artistica: ci sono dipinti, disegni, carte e sculture, i materiali più semplici – la creta – e quelli più preziosi – l’oro.

Il visitatore troverà l’interpretazione del sacro, quello storicizzato dalla tradizione espressiva e quello interpretato da Greta Penacca: il percorso della mostra è studiato ad effetto.

La mostra è aperta al pubblico il sabato e la domenica dalle ore 16 alle 19, fino al 29 luglio.

Manuela Bonadeo

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